Dall’inizio del 2015 sono arrivati via mare in Grecia oltre 800.000 rifugiati e richiedenti asilo in fuga da guerre e conflitti: di questi, il 65% dalla Siria, gli altri prevalentemente da Iraq e Afghanistan. Nonostante il calo delle temperature, ad oggi sull’isola di Lesbo gli sbarchi proseguono: ogni giorno arrivano tra le 1.000 e le 2.000 persone, in un contesto di emergenza umanitaria e scarsità di strutture. I campi ufficiali riconosciuti delle autorità locali sono solo due (Kara Tepe e Moria), per una capacità di accoglienza complessiva di circa 800 persone. Le organizzazioni umanitarie presenti nell’area sono poche: anche per questo è in corso un vasto lavoro dal basso di volontari internazionali nato spontaneamente. Un impegno collettivo cui ha scelto di partecipare anche l’Associazione “Un ponte per…”, da oltre 25 anni attiva in Medio Oriente, ed in particolare in Iraq, dove lavora anche nel sostegno agli sfollati interni iracheni e ai rifugiati siriani fuggiti dalla guerra e dall’avanzata di Daesh (Stato Islamico) nei loro territori.
In linea con questo impegno, e con il sostegno in Italia allo sportello “Esc – InfoMigrante”– che da anni assiste migranti, rifugiati e richiedenti asilo a Roma – i volontari di “Un ponte per…” saranno a Lesbo per aiutare nel lavoro di accoglienza e distribuzione di aiuti. La missione sarà raccontata attraverso il sito web e i canali Facebook e Twitter. Maggiori info:https://egeocalling.wordpress.com/