BagnascoIl nostro mondo occidentale, le nostre società europee “sembrano sempre di più percorrere vie di divisione, di solitudine di isolamento, e anziché custodire le nostre tradizioni e le strade antiche dei nostri padri pretendono di costruire una città terrena dove Dio non ha posto, dove il divino è bandito, dove il senso religioso anche se formalmente rispettato viene sbeffeggiato”. Lo ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia pronunciata in occasione della Messa della Solennità di Maria Madre di Dio. Il cardinale ha ricordato che la “solitudine” è “il frutto dell’albero secolarista, di questo albero che vuole fare a meno delle radici del cielo ed affondare totalmente le radici nella terra”. Ma, ha aggiunto, “la solitudine è contro natura perché Dio che è Trinitià ci ha fatti ad immagine e somiglianza sua e questo vuol dire che abbiamo bisogno gli uni degli altri”. Invece, per il porporato, “c’è bisogno di speranza, c’è bisogno di sapere di non essere soli, di non essere orfani nel nostro mondo moderno”. I cristiani sanno di “avere una sicurezza” in Maria, di “poter pregare non soltanto con Maria ma pregare Maria, perché ha la chiave del cuore di Dio e pregare lei vuol dire entrare nel cuore del Figlio e trovare le risposte che il nostro povero cuore umano porta con sé”.

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