“Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio Unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”. Con queste parole, si chiude il brano del Vangelo di Giovanni che la liturgia di questa domenica ci propone. Ma come il Figlio ci ha rivelato, ci ha svelato il Padre?
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. C’è un Dio che, attraverso suo Figlio, addirittura ha fissato la sua tenda in mezzo a noi suo popolo, ha affondato le sue radici e ha preso dimora nella nostra stessa terra, nella nostra vita, si è stabilito nella nostra città, nella nostra casa…ha assunto la nostra natura, la nostra carne…
Perché questo Dio non ci controlla dall’alto, non impartisce ordini dai cieli, non appare raramente o a sprazzi nella nostra vita, non ci atterrisce con la sua divinità, non si impone con i suoi poteri magici…questo Dio si è fatto uomo e proprio attraverso la sua carne è venuto a dar senso, a riempire, a far viva la nostra carne, a dare dignità a questa nostra carne!
Perché questa città, questa casa, questa mia vita, questa mia carne, Dio la ama e la sua Parola “corre veloce” verso ciascuno di noi, “suoi eletti”.
E’ bello e affascinante questo Dio che si compromette, nel senso più bello del termine, con ciascuno di noi. E la cosa più incredibile è che non vuole altra risposta a questo amore, a questa sua folle corsa verso l’uomo, se non attraverso quello che l’uomo è, attraverso la sua umanità.
E’ nella mia esperienza del limite, nella fatica del camminare, nella continua ricerca, nell’abbandono come nella mancanza di fiducia, nel dubbio, in tutta la mia quotidianità che il Signore mi vuole incontrare, scegliendo volontariamente di accompagnarmi da “uomo” e non da un “dio altro da me”.
Dio non vuole trasformarci magicamente in semidei, e nemmeno portarci fuori dalla nostra esistenza e da quello che siamo. Ce lo ripete anche San Paolo, nella seconda lettura: “[…] Dio ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti […] predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà”.
Scelti, amati, fatti figli…il Signore, ci dice ancora Paolo, “illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi”.