Per gli oltre 100 martiri delle stragi di Orissa dell’agosto 2008, è stato avviato la causa di canonizzazione. Lo ha stabilito il cardinale arcivescovo di Mumbai, Oswald Gracias, presidente della Conferenza Episcopale Indiana, che ha affidato la guida del processo a monsignor John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar.
“L’apertura della causa è motivo di orgoglio per i parenti delle vittime e per tutta la Chiesa. I nostri uomini, donne e bambini, resi martiri a causa della loro fede, non sono stati dimenticati”, ha commentato monsignor Barwa.
Le aggressioni dell’estate 2008 – ricorda l’agenzia AsiaNews – da parte dei fondamentalisti indù portarono alla morte di almeno 100 cristiani e alla fuga di altri 56mila, dei quali 10mila non hanno più fatto ritorno. Durante il pogrom, furono distrutte 6500 case e profanate 395 chiese.
“Anche se essi sono stati uccisi in modo orribile, la loro morte ha portato una nuova vita e una nuova fede. Questo rende orgogliosi i parenti delle vittime”, ha aggiunto l’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar.
L’avvio del processo di canonizzazione è stato comunicato dal cardinale Gracias al cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che, a sua volta, affronterà il tema con papa Francesco.
Barwa coordinerà un gruppo di esperti, con lo scopo di raccogliere informazioni sui martiri, in memoria dei quali, il presule ha anche intenzione di erigere un monumento.
“L’avvio ufficiale del processo è ‘una cosa grande’ per i cristiani in India, soprattutto per le sfide che la minoranza affronta ogni giorno. Servirà a rafforzare e rivitalizzare la comunità cristiana, colpita dagli attacchi del 2008”, ha poi concluso l’arcivescovo.
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