“La preghiera fa miracoli” e quella “dei fedeli cambia la Chiesa: non siamo noi, Papi, vescovi, sacerdoti, suore a portare avanti la Chiesa, sono i santi”. Lo ha affermato Papa Francesco durante l’omelia nella messa celebrata a Casa Santa Marta. Commentando le letture del giorno, riporta Radio Vaticana, Papa Francesco ha evidenziato che come Anna, “una donna di fede che con il suo dolore, con le sue lacrime, chiede al Signore la grazia”, sono tante le “donne brave” nella Chiesa “che vanno a pregare come se fosse una scommessa”. “Pensiamo soltanto a una grande, Santa Monica, che con le sue lacrime – ha aggiunto – è riuscita ad avere la grazia della conversione di suo figlio, Sant’Agostino”. Francesco si è poi soffermato sulla figura di Eli, il sacerdote verso il quale, ha ammesso Francesco, “sento una certa simpatia” perché “anche in me trovo difetti che mi fanno avvicinare a lui e capirlo bene”. “Con quanta facilità – ha affermato – noi giudichiamo le persone, con quanta facilità non abbiamo il rispetto di dire: ‘Ma cosa avrà nel suo cuore? Non lo so, ma io non dico nulla’”. Quando “manca la pietà nel cuore – ha ammonito – sempre si pensa male” e non si capisce chi invece prega “col dolore e con l’angoscia” e “affida quel dolore e angoscia al Signore”, come ha fatto “Gesù nell’Orto degli Ulivi, quando era tanta l’angoscia e tanto il dolore che gli è venuto quel sudore di sangue”. “Delle volte – ha osservato il Papa – noi preghiamo, chiediamo al Signore, ma tante volte non sappiamo arrivare proprio a quella lotta col Signore, alle lacrime, a chiedere, chiedere la grazia”.
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