GROTTAMMARE – Grottammare si conferma una delle città più longeve della Diocesi. Un altro traguardo dei 100 anni ha animato l’inizio anno grottammarese, trattasi di Santori Sestilia, nata cento anni fa e protagonista di una storia molto toccante, raccontata dal nipote Dario Perozzi che ringraziamo.
Sestilia nasce il 4 gennaio 1916 a Grottammare presso l’az. agr . Monte delle Quaglie (Ciantù) nel pieno della prima guerra mondiale in una famiglia patriarcale, composta da due famiglie; la prima con tre figli, due maschi e una femmina, e l’altra con cinque figli, due maschi e tre femmine di cui lei è la più piccola.
Nel momento della sua nascita entrambe le famiglie si trovano in situazione molto precaria poiché la prima ha da poco subito la morte del capo famiglia e la chiamata al fronte del primogenito, mentre nella seconda non c’è un ragazzo sopra i venti anni; in una situazione del genere si può immaginare quanto sia stata desiderata la sua nascita.
Entrambe le famiglie hanno un impellente bisogno di manodopera nei campi, cosi fin da piccola viene mandata insieme al fratello a pascolare le pecore; a sei anni la mattina va a scuola e il pomeriggio al pascolo con il gregge.
Questa situazione dura però solo per poco; infatti all’età di nove anni deve abbandonare la scuola per accudire i figli dei cugini, che si sposano, dopo essere tornati dalla guerra, nei primi anni 20.
Verso la metà del decennio la situazione si complica ulteriormente; la cugina e la sua prima sorella, infatti, si sposano e per lei, che è ancora solo una bambina, le responsabilità aumentano ulteriormente, poiché ora si trova costretta a svolgere anche le loro mansioni domestiche.
A distanza di qualche anno si ammala gravemente la moglie di un suo cugino e lei, appena dodicenne, diventa l’infermiera di famiglia; seguendo le indicazioni del medico curante, a dir poco pressappochiste, inizia a fare le iniezioni, prima solo all’ammalata di casa e in seguito a chi ne abbia bisogno.
Sempre nello stesso periodo, inoltre, si sposa anche l’altra sorella e ciò comporta, in famiglia, un aumento del carico di lavoro.
Nell’agosto del 1934, quando sembra che finalmente la famiglia stia vivendo un periodo di serenità, sopraggiunge dal proprietario, in maniera del tutto inaspettata, la disdetta del terreno, ossia l’obbligo di abbandono dello stesso entro un anno; grazie alla segnalazione di un amico di famiglia riescono fortunatamente a trovare un altro podere nelle zone di Fermo, proprietà di un conte locale.
Per la famiglia il trasloco rappresenta però un’impresa titanica poiché devono affrontare la mancanza del fratello minore, reclutato per la campagna di colonizzazione in Africa, ed un viaggio molto lungo per l’epoca con mezzi sicuramente non veloci e confortevoli. Nel trasloco vengono, tuttavia, aiutati dalla famiglia del giovane Giuseppe Perozzi, col quale si fidanza nel 1935 e il cui matrimonio viene celebrato il 28 ottobre 1937, alle 8 del mattino. Viene scelto quel giorno poiché l’allora duce, Benito Mussolini, come da consuetudine, dona una somma di denaro a tutte le coppie che decidono di sposarsi nel giorno dell’anniversario della marcia su Roma. Lei inizialmente non si trova d’accordo con la data e l’ora del matrimonio ma, per via del suo carattere dolce e remissivo, ben presto cede di buon grado.
A distanza di qualche tempo lei e sua suocera, iniziano a prendere in mano le redini della famiglia in quanto Vittoria, sua sorella maggiore e nuora, risulta più portata per i lavori nei campi.
Da qui in poi la sua vita inizia a procedere in maniera molto più tranquilla e lineare; grazie alla tranquillità all’interno della famiglia gli anni, infatti passano veloci e felici, anche se mai purtroppo allietati da un figlio proprio; ciò però non intacca in nessun modo il suo spirito materno che anzi, in qualche modo si rafforza e grazie al quale riesce a donare tutto il suo amore e la sua pazienza ai nipoti.
Negli anni sessanta arrivano anche i pronipoti, che lei, con l’amore di sempre,cresce educandoli ai valori della vita.
Gli anni nel frattempo continuano a passare e giunge anche il giorno del suo cinquantesimo anniversario di nozze, che rappresenta anche la sua prima vera festa dal giorno della sua nascita.
Negli anni novanta, infine, anche i pronipoti si sposano ed hanno figli ,e lei come ha sempre fatto nella sua vita, li accoglie e li cresce con amore, gioia e pazienza, seguendoli in un percorso di crescita reciproca che perdura tutt’oggi.
Una bellissima storia, che ha reso davvero emozionante questo compleanno, svoltosi con tanto di buffet e messa presso l’Oasi Santa Maria dei Monti alla presenza del Sindaco Piergallini e dell’assessore all’inclusività sociale Clarita Baldoni.
Da parte della nostra redazione gli auguri più affettuosi a Sestilia per questo traguardo.