Giubileo66

DIOCESI – venerdì 15 gennaio presso la cattedrale Madonna della Marina di San Benedetto del Tronto è stato celebrato il giubileo della gente di Mare. Durante l’omelia il Vescovo Carlo Bresciani ha affermato: “Gesù si è scelto a Cafarnao come primi collaboratori dei pescatori, chiedendo loro di lasciare le loro barche e di seguirlo: li avrebbe fatti pescatori di uomini. Gesù non cambia la loro professione di pescatori, cambia solo l’oggetto: non più attenzione ai pesci, ma agli uomini. Non dimenticarono però la loro professione e ad essa tornarono provvisoriamente dopo la resurrezione. Infatti, Gesù risorto appare loro mentre stanno pescando sul lago di Galilea e prepara loro pesce arrostito da mangiare. Alcuni dei suoi più prodigiosi miracoli li compie sul mare burrascoso di Galilea: calma una tempesta che rischia di far naufragare la barca degli apostoli, procura una pesca miracolosa dopo una notte a mani vuote, cammina addirittura sulle acque, salva Pietro che stava per affogare nei suoi dubbi prima ancora che nell’acqua sulla quale voleva baldanzosamente anche lui camminare.

Gesù, quindi, conosceva bene il mondo dell’acqua e dei pescatori ed ha manifestato loro una particolare attenzione, scegliendoli come suoi primi collaboratori. Pietro stesso, colui al quale ha affidato le sorti della Chiesa nascente, era pescatore: uomo concreto e deciso, come sono i pescatori e gli uomini del mare, non certo pronto a lasciarsi accalappiare da favole insulse o da illusorie promesse ‘da marinaio’ come si usa dire.

Potremmo dire che i primi uomini a cui Gesù ha donato la misericordia siano stati dei pescatori, e lo ha fatto chiamandoli a seguirlo. Dobbiamo essere tutti grati a questi pescatori che hanno accettato quell’invito e si sono inoltrati in mari per loro sconosciuti seguendo Gesù nelle sue peregrinazioni attraverso la Palestina per annunciare il Vangelo dell’amore di Dio per ogni uomo.

Hanno avuto la possibilità si sperimentare la misericordia di Gesù, dopo essersi riconosciuti peccatori come Pietro che aveva esortato Gesù “allontanati da me perché sono un peccatore” (Lc 5, 8), ma che è stato confermato da Lui a capo della Chiesa benché lo avesse rinnegato, ma però, poi, pentito, aveva pianto amaramente sul suo peccato. Uomo impulsivo Pietro, ma genuino nella sua umanità, come sanno fare i veri pescatori e uomini di mare, capaci di vera solidarietà, sapendo che il mare lo si può dominare meglio solo insieme, con un gioco di squadra molto ben coordinato e che, solo con un gioco di squadra, dà il prezioso pesce che lo abita.

  Cari pescatori avete passato la porta santa, dopo essere partiti dal luogo del vostro duro lavoro, il porto, per incontrare la misericordia di Dio. Qui Dio vi accoglie, qui Dio vi aspettava e qui Dio vi conferma la sua amicizia, conoscendo la durezza del vostro lavoro per ricavare dal mare quel pesce, dono di Dio, che allieta le nostre tavole e permette a voi un degno sostentamento per le vostre famiglie. Qui Dio ripete a voi, con le parole dette da Gesù al paralitico (lo abbiamo sentito nel Vangelo): “Ti sono perdonati i tuoi peccati”. Non è una bestemmia dire a voi, come ha detto Gesù al paralitico, che Dio è pronto a perdonare i vostri peccati e a donarvi tutta la sua misericordia. Lo hanno pensato gli scribi che hanno sentito le parole di Gesù, ma non lo pensiamo noi che a quelle parole crediamo con fede sincera.

Cari pescatori e uomini di mare, Gesù continua a camminare accanto a voi, sulle vostre barche, nelle notti oscure di un mare senza luna, nelle tempeste che sconquassano anche le vostre grandi e moderne imbarcazioni, nelle fatiche di reti a volte meno piene di quanto ci si sarebbe aspettato e in quelle ricche di un prezioso pescato, nelle notti cariche di nostalgie di una casa ricca di affetti familiari. Egli volge su di voi lo sguardo benevolo con il quale ha guardato Pietro e Andrea che gettavano le reti in mare e Giovanni e Giacomo mentre nella barca riparavano le reti dopo la notte di fatica al largo in cerca di pesce (cfr. Mc 1, 16-19). Egli, come a Pietro, tende a voi la mano (lo vediamo raffigurato anche sulla formella della porta santa) per trarvi non solo dai pericoli del mare, ma anche da quei dubbi che ci fanno naufragare nella nostra vita.

Abbiate fede in Dio e nella Chiesa che continua a donarci la Parola di Gesù che ci conforta e la Sua presenza perdonante nel sacramento della riconciliazione. Siate degni imitatori di quel Pietro a cui, benché peccatore confesso ma perdonato, tutti dobbiamo il primo annuncio della nostra fede e di quel Giovanni a cui Gesù affidò Maria sua madre, cantore come nessun altro dell’amore misericordioso di Dio.

O Maria, stella del mare, proteggi questi tuoi figli e sii loro avvocata di difesa presso Dio; volgi a loro i tuoi occhi misericordiosi e mostra loro il tuo Figlio Gesù. Prega per loro, ora e sempre. Amen.”

(1Sam 8, 4-7.10-22a; Mc 2, 1-12.)

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