VATICANO -“L’accolgo con trepidazione. Cercherò di trasmettere le cose che mi hanno fatto bene, le cose che mi hanno affascinato, appassionato, della Parola di Dio”. Così padre Ermes Ronchi, dell’Ordine dei Servi di Maria, accoglie l’invito di Papa Francesco a guidare gli Esercizi spirituali di Quaresima di quest’anno per il Pontefice e per la Curia romana. Gli Esercizi si svolgeranno dal 6 all’11 marzo presso la Casa del Divin Pastore ad Ariccia. È stato lo stesso Francesco, riferisce Radio Vaticana, a telefonare al religioso friulano per chiedergli di guidare le meditazioni. Ai microfoni dell’emittente, p. Ronchi racconta la “sorpresa di ricevere una chiamata dal Santo Padre e di sentirlo con questa semplicità, con questa freschezza, con questa umanità”. Quattro, spiega, i criteri guida per le riflessioni: “la Parola deve essere incarnata, che si possa toccare”, che “abbia inciso, graffiato. Mi sono dato questo impegno: non dire mai una parola che prima non abbia fatto soffrire o gioire me”, altrimenti “non raggiunge nessuno”. Poi “la semplicità: non elucubrare grandi pensieri teorici ma far capire che siamo immersi in un mare d’amore e non ce ne rendiamo conto”. Quindi “la bellezza” che “per me è un nome di Dio. E la quarta cosa è la positività”: sempre “creativi di speranza, il Vangelo è positivo”. Il Papa, aggiunge, “sta portando la primavera”, una “ventata che scioglie via la polvere dagli scaffali, dai volti, dagli incontri. E questa primavera per me è veramente la fioritura dello Spirito Santo”.