A cura di Carlo Gentili
Conosciamo più da vicino Giorgina Violoni, la protagonista dell’intervista : nata nel 1956, frequenta l’ITI Montani a Fermo e si diploma in telecomunicazioni; inizia poi a dipingere in età giovanile ma senza mai mostrare le sue opere fino al 2013, anno in cui incontra alcune persone del mondo artistico che le offrono la possibilità di partecipare a diverse collettive.Nel 2014 la sua prima personale in Altidona ottiene un discreto successo a cui seguono altre collettive e due personali a Civitanova Marche e tre uscite fuori regione (Padova,Bologna,Terni)
Perché si dipinge? Perché si crea ? Cosa intendi trasmettere con le tue opere?
Per comunicare senza parole il mio stato d’animo e il mio amore verso il soggetto che scelgo di rappresentare. Io dipingo ciò che mi piace, che secondo me è bello e mi emoziona. Per me dipingere è passare piacevolmente il tempo: l’ho scoperto a 20 anni iniziando con i paesaggi, le marine, i boschi, la natura.
Pensi che l’arte possa incidere nell’educazione e nella cultura?
Credo che sia fondamentale. L’arte è un qualcosa che nasce con l’uomo, è un mezzo per comunicare qualsiasi aspetto, sia esso di natura politica, sociale, culturale, ecc. E questo avviene con qualsiasi forma artistica: dalla musica, alla scultura, alla pitture, alla danza.
Il tuo ricordo più’ bello legato all’arte?
Ho tanti ricordi belli ma la visita al Louvre è quello più significativo . Sono stata due giorni interi visitandolo completamente ma devo ammettere che anche gli altri musei di Parigi mi hanno colpita moltissimo. Da un punto di vista interiore e personale, il mio ricordo più bello è legato alla mia prima esposizione nel mio paese. Avvertire il consenso dei concittadini, sapere che alcune persone (anche sconosciute) si erano spostate da altri paesi per vedere la mia mostra, mi ha colpito moltissimo.
Mi piace molto l’esposizione all’aperto, la classica “marguttiana” in mezzo alla gente. Mi piace soprattutto quando i bambini si fermano ad osservare i dipinti, mentre i genitori sono meno interessati a mettersi in gioco con l’arte.
Arte come altruismo o arte come egoismo? L’arte è un percorso personale da condividere con gli altri?
Entrambe: nel momento in cui si crea un’opera la si sente come parte di sè (io le chiamo le mie “creature”), poi diventa una forma di altruismo perché la vuoi condividere con gli altri, trasmettendo questa tua gioia interiore. I miei lavori li avevo tenuti sempre per me ma ora ho scoperto la bellezza della condivisione.
Il tuo mondo di fantasia è popolato da …..
Nel mio mondo di fantasia, per quel che riguarda la vita di tutti i giorni, c’è solo brava gente che occupa il proprio posto con dignità, dedizione e si adopera affinchè tutto funzioni al meglio, nel sociale, nella politica, nelle amministrazioni, nei servizi. Nell’arte, invece, non avendo ancora trovato la mia “strada”, c’è un po’ di tutto, ma il paesaggio è sicuramente la presenza più importante.
L’artista è solo un sognatore bohemien staccato dalla realtà o concentra in sé una personale visione del mondo che la società deve saper ascoltare?
L’artista di solito viene descritto come un “qualcosa” di al di fuori della realtà, ma oggi è difficile esserlo davvero. Molti di quelli piu’ noti si sono piegati alle leggi del mercato, altri continuano a percorrere quel ripido sentiero tra le montagne pieno di ostacoli inseguendo i loro sogni.
Arte e spiritualità nella tua opera: spirito religioso o misticismo entrano nei tuoi dipinti?
Ho realizzato alcune opere a carattere religioso, ma secondo me anche un soggetto “profano” può esprimere una grande religiosità e gli animi più sensibili ne riescono a cogliere gli aspetti più intimamente sacri.
Per eventuali contatti, Giorgina Violoni tel 3403837628 email giorginavioloni@libero.it