DIOCESI – Molte sono le storie che si sentono al centro di ascolto della Caritas. Spesso sono racconti fatti di rabbia e lacrime, a volte di speranza e nostalgia. Affascinanti sono le narrazioni delle pericolose e difficoltose attraversate del deserto, ma soprattutto le descrizioni delle oasi, luoghi pieni di vegetazione e di vita, in un mare di sabbia.
A queste oasi, Papa Francesco ha paragonato la chiesa, chiamata a camminare in un mondo che appare sempre più desertificato. Accogliere Cristo, misericordia del Padre, è diventare a nostra volta misericordiosi, per offrire ad un’umanità, stanca e affaticata, un luogo di riposo e di ristoro. Come fare?
Nell’aprire la Porta Santa all’Ostello Caritas di Roma presso la stazione Termini, papa Francesco ha detto che è necessario chiedere due cose: “Primo, che il Signore apra la porta del nostro cuore, a tutti. Tutti ne abbiamo bisogno, tutti siamo peccatori, tutti abbiamo bisogno di sentire la Parola del Signore e che la Parola del Signore venga. Secondo, che il Signore faccia capire che la strada della presunzione, la strada delle ricchezze, la strada della vanità, la strada dell’orgoglio, non sono strade di salvezza” (omelia Ostello della Caritas in Via Marsala, Roma Venerdì, 18 dicembre 2015).
Proprio sul tema “Chiesa, oasi di misericordia ” ci aiuterà a riflettere Mons. Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento e Castellammare di Stabia, nel secondo incontro diocesano di formazione che si terrà mercoledì 20 gennaio alle ore 21.00 presso la Cattedrale S. Maria della Marina. Naturalmente siamo tutti invitati, anche per essere aiutati a fare delle nostre Caritas parrocchiali e diocesana, spazi dove, prima di ogni altra cosa, tutti possono fare esperienza dell’amore tenero di Dio, attraverso un ascolto attento e un’accoglienza fraterna.
Intanto alla sede della Caritas diocesana, passato il tempo natalizio, che ha visto la presenza di diversi gruppi di giovani, si comincia a preparare la quaresima ed in modo particolare a concretizzare due iniziative: le micro-realizzazioni per “Il diritto a rimanere nella propria terra” insieme a Missio e l’accoglienza di chi manca di ciò che è essenziale, evitando inutili distinzione in quanto ogni essere umano, a qualsiasi popolo appartenga, è figlio di Dio.
Inoltre si porterà avanti le iniziative messe in cantiere: “Una Domenica alla Caritas”, cioè l’accoglienza per una giornata di riflessione, preghiera e servizio di gruppi o Caritas parrocchiali; “Ascolto della comunità” cioè la visita ai parroci e alle Caritas parrocchiali; la “Revisione dello statuto” con proposte da presentare al Vescovo.
Portiamo con noi le parole di Papa Francesco: “Questo Giubileo, insomma, è un momento privilegiato perché la Chiesa impari a scegliere unicamente “ciò che a Dio piace di più”. E, che cosa è che “a Dio piace di più”? Perdonare i suoi figli, aver misericordia di loro, affinché anch’essi possano a loro volta perdonare i fratelli, risplendendo come fiaccole della misericordia di Dio nel mondo. Questo è quello che a Dio piace di più. ….È bello questo: la gioia di Dio è perdonare, l’essere di Dio è misericordia. Per questo in quest’anno dobbiamo aprire i cuori, perché questo amore, questa gioia di Dio ci riempia tutti di questa misericordia”.