I cristiani ostinati del “si è fatto sempre così” peccano d’idolatria e di ribellione. È il monito del Papa, che nell’omelia della Messa celebrata a Santa Marta ha fatto notare, sulla scorta di quanto dice Gesù nel Vangelo, che “nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore; e nessuno versa vino nuovo in altri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!”.
“Cosa significa questo? Che cambia la legge?”, si è chiesto Francesco: “No! Che la legge è al servizio dell’uomo che è al servizio di Dio e, per questo, l’uomo deve avere il cuore aperto”, la sua risposta: “Il ‘sempre è stato fatto così’ è cuore chiuso e Gesù ci ha detto: ‘Vi invierò lo Spirito Santo e Lui vi condurrà fino alla piena verità’. Se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità! E la tua vita cristiana sarà una vita metà e metà, una vita rattoppata, rammendata di cose nuove, ma su una struttura che non è aperta alla voce del Signore. Un cuore chiuso, perché non sei capace di cambiare gli otri”.
“È il peccato di tanti cristiani che si aggrappano a quello che sempre è stato fatto e non lasciano cambiare gli otri. E finiscono con una vita a metà, rattoppata, rammendata, senza senso”, ha ammonito Francesco: “Il peccato è un cuore chiuso che non ascolta la voce del Signore, che non è aperto alla novità del Signore, allo Spirito che sempre ci sorprende”.
“I cristiani ostinati nel sempre è stato fatto così, peccano. Il cristiano che si ostina, pecca! Pecca di idolatria”: Gesù, invece, “ha bisogno di cuori aperti”. “Questo è il messaggio che oggi ci dà la Chiesa. Questo è quello che Gesù dice tanto forte: ‘Vino nuovo in otri nuovi’”, ha concluso il Papa: “Alle novità dello Spirito, alle sorprese di Dio anche le abitudini devono rinnovarsi. Che il Signore ci dia la grazia di un cuore aperto, di un cuore aperto alla voce dello Spirito, che sappia discernere quello che non deve cambiare più, perché fondamento, da quello che deve cambiare per poter ricevere la novità dello Spirito”.
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