Il Cinema Margherita di Cupra Marittima in occasione delle feste natalizie da mercoledì 20 a lunedì 25 gennaio propone:

  • Il Piccolo Principe di Mark Osborne, La pellicola è stata presentata fuori concorso al Festival di Cannes 2015 ed è l’adattamento cinematografico del celebre romanzo omonimo scritto da Antoine de Saint-Exupéry nel 1943..
  • Carol di Todd Haynes, con Cate Blanchett, Rooney Mara, Kyle Chandler, Jake Lacy, Sarah Paulson. Il film ha vinto il premio per la Migliore interpretazione femminile a Rooney Mara al Festival di Cannes 2015, ed è candidato a 5Golden Globe e a 6 Premi Oscar.

Martedì d’Essai 26-27* gennaio ore 21.15
Il labirinto del silenzio di Giulio Ricciarelli – Festival del Cinema di Toronto 2015
*In collaborazione con il Comune di Cupra Marittima in occasione della Giornata della Memoria

Il Piccolo Principe: Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e vi avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambina che affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia. (www.trovacinema.it)

“Mark Osborne (già regista di Kung Fu Panda) poteva essere la persona giusta per trasferire sul grande schermo il piccolo/grande libro di Antoine de Saint Exupéry e infatti lo è. In materia erano già stati fatti tentativi per tradurre le vicende del Piccolo Principe in immagini ma sempre con risultati non all’altezza. Perché il problema era rivolgersi a due target molto diversi, visto che l’autore dedicava la sua opera a un amico “quando era un bambino” (quindi a un adulto) e il testo è leggibile anche da bambini. Osborne e i suoi sceneggiatori Irena Brignull e Bob Persichetti hanno racchiuso le vicende del biondo principe e dell’aviatore all’interno di una storia che vede la piccola protagonista destinata ad un precoce adultismo. La bambina progressivamente si ribellerà a quello che sembra essere il suo percorso ormai segnato non in nome del “non crescere mai” alla maniera del Peter Pan di Barrie quanto piuttosto del conservare senza alcun timore il proprio bambino interiore.
Anche sul piano stilistico la partita è adeguatamente vinta perché mentre le vicende di bimba, madre e vicino di casa sono realizzate con un’animazione tridimensionale ormai canonica, l’incontro tra l’aviatore e il Piccolo Principe e tutto quanto si riferisce al libro di Saint Exupéry vengono affidati a una stop motion molto raffinata ed evocativa di un cinema d’altri tempi. Se l'”essenziale è invisibile agli occhi”, all’organo della vista viene offerta quindi una doppia estetica della visione conservando intatta la poeticità e la profondità di sguardo dello scrittore e trasferendo progressivamente la dinamica aviatore/principe in quella bambina/aviatore. Peccato veniale (e quindi subito perdonabile) quello di non aver riproposto nel rapporto con la Volpe il parallelo che questa fa tra il colore del grano e quello dei capelli del Piccolo Principe. Chi conosce e ama il libro sa a cosa ci si riferisce.”
(Giancarlo Zappoli – mymovies.it)

Carol: Therese Belivet (Rooney Mara) è una ventenne che lavora come impiegata in un grande magazzino a Manhattan sognando una vita più gratificante. Un giorno incontra Carol (Cate Blanchett), una donna attraente intrappolata in un matrimonio di convenienza e senza amore. Tra loro scatta immediatamente un’intesa, e l’innocenza del loro primo incontro piano piano svanisce al progressivo approfondirsi del loro legame… (www.trovacinema.it)

“Ancora una volta, Todd Haynes mette in scena una relazione sentimentale contraria alla (buona) morale e sviluppata su due piani. Piani sociali, perché Carol appartiene alla borghesia e Therese al ‘popolo’, piani di genere, perché l’uomo ha una scelta che alla donna è negata. Dentro questa sorte e dentro questo scarto il dolore prende forma. Carol, considerata madre indegna da una ‘clausola morale’, deve rinunciare alla custodia della figlia, sopportando l’umiliazione di controlli medici che inibiscano la sua omosessualità. Specchio ideale di questo sordo tormento è il volto di Cate Blanchett, che sotto la pelle diafana lascia indovinare il desiderio divorante per Therese. Discendente abbagliante di Lauren Bacall, Cate Blanchett si fa carico del suo sguardo blu e glaciale, un certain regard che costringe ad abbassare gli occhi incrociandolo o a esistere. Concentrato sul suo sembiante tutto il glamour del mondo, la sua Carol fa brillare la Therese di Rooney Mara, derivata dall’Arianna di Audrey Hepburn e invaghita di una donna più grande di lei. Creatura celeste e acerba, Rooney Mara esprime magnificamente una fisionomia dove tutto è sotto controllo, un’espressività minima per nascondersi e restare ben educate in superficie. Sotto lo sguardo caustico della Blanchett e quello sensibile di Haynes, la sua silhouette si affina e il suo personaggio si schiude, rivelando un mistero che propone un senso senza imporlo.
Diversamente da Lontano dal paradiso, e il suo quadro di vita idealmente immobile, Carol accende cuore e motore, avanzando contro le apparenze e lungo un’America che l’autore non esita a mostrare quietamente crudele, puritana, razzista e assediata dalla fobia di tutto quello che è diverso. Le cose sono naturalmente cambiate dagli anni Cinquanta ma Haynes è interessato a quello che non cambia mai.
Sotto la perfezione, la bellezza tirannica e le mode che diventano codici oppressivi, indaga e smaschera l’orrore del sistema, riconfermando la poetica (e l’estetica) del suo cinema in un gesto: la mano sulla spalla. Quella che Cathy allunga sulla spalla di Raymond (Lontano dal paradiso), quella che Carol indugia su quella di Therese. Una dichiarazione totale in un mondo di apparenze, ricreato da un grande ‘stilista’ che detesta la frivolezza e va dritto al cuore della commedia sociale.” (Marzia Gandolfi –mymovies.it)

Anche per la stagione 2015-2016 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.
Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00

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