Laura Darral non è diversa da tante altre ventottenni del Regno Unito. Ha la passione della recitazione, e come molti giovani vi si dedica con tutta se stessa. Ma Laura sta compiendo qualcosa di davvero straordinario: attraverso una campagna mediatica da lei ideata sta aiutando molte persone, in tutto il mondo. Si chiama #itAffectsMe (“mi riguarda”, “ne soffro anch’io”) ed è un movimento social che mira all’eliminazione del pregiudizio sulla malattia mentale. Disturbi mentali come l’ansia, la depressione e il disturbo ossessivo compulsivo sono più comuni di quanto si immagini: nel Regno Unito si calcola che ne siano afflitte circa una persona su quattro. Eppure, nonostante la grande incidenza sulla popolazione mondiale, è ancora forte lo “stigma”, una parola che indica giudizio e paura nei confronti di chi ne è afflitto, una diffidenza spesso profondamente radicata nella cultura.

Durante lo scorso anno Laura Darral ha sofferto – utilizzando le sue parole – di “un’orrenda forma di disturbo ossessivo compulsivo”,  che le ha provocato depressione, ansia ed attacchi di panico. “Soffrire è senza dubbio il verbo più adatto quando si ha a che fare con il disagio mentale,” spiega Laura stessa, “perché è proprio di questo che si tratta, una sofferenza che ti paralizza e ti sfinisce. L’avevo intravista nei membri della mia famiglia mentre crescevo, ma non l’avevo mai capita finché non l’ho provata io stessa. Era come se il mio cervello si stesse ribellando e mi stesse attaccando.” Lo stigma gioca un ruolo di primo piano in questa sofferenza. La paura di essere giudicati, allontanati o trattati diversamente dalle persone che si hanno intorno impone a molti il silenzio. Ma parlare, cercare aiuto – e farlo il prima possibile – è essenziale per intraprendere un percorso di guarigione.

Laura spiega che la comprensione di questi disturbi è estremamente importante anche per chi non ne è affetto direttamente. “Se conoscete qualcuno che soffre di depressione, mettetevi bene in testa che non dovete mai chiedergli perché. La depressione non è una risposta diretta ad una situazione negativa. È così e basta. Senza motivo, come un giorno di pioggia.  Ma se conoscete qualcuno che ne soffre, cercate di capire. Cercate di capire l’oscurità, la letargia, la disperazione e la solitudine, perché è questo che sta attraversando. Stategli vicino, quando è disposto a lasciarsi avvicinare. È difficile essere amici di qualcuno che soffre di depressione, ma è una delle cose più gentili, più nobili e giuste che possiate fare.”

Attraverso il movimento #itAffectsMe Laura vuole restituire un po’ di quel sostegno che l’ha aiutata ad andare avanti. “It affects me è un’affermazione chiara e semplice: il disagio mentale ci riguarda. Ognuno di noi ha conosciuto questa la realtà nella sua vita. L’abbiamo sofferta noi stessi, oppure incontrata negli altri, nelle nostre famiglie, nei nostri amici, o anche solo in qualche sconosciuto per la strada.” Per questo non può essere taciuta.

Partecipare al movimento è quanto mai semplice. Servono soltanto un post-it con l’hashtag #itAffectsMe e una fotocamera. Basta scattare un selfie e pubblicarlo sui social. Alla sua foto la Darral ha accostato un link per effettuare una donazione all’organizzazione benefica che l’ha aiutata quando ne aveva bisogno: Mind. Come altri hanno scelto di fare, si può raccontare la propria storia, condividere un’esperienza, esprimere un pensiero. Pubblicare il proprio viso sui social, metterci la faccia, è un metodo efficace per aprire una discussione su un tema tanto delicato quanto urgente. Lo dimostra la risposta sorprendentemente positiva che la campagna ha ottenuto. Il gruppo facebook conta già oltre 2.500 membri e si stima che, complessivamente, siano state raggiunte oltre tre milioni di persone in tutto il mondo.

“Chi sta soffrendo a causa di un disturbo mentale deve sapere che è possibile ricevere aiuto, ma è possibile soltanto parlandone, solo se ci apriamo agli altri. Sappiate che le persone che avete vicino desiderano aiutarvi. Se gliene date la possibilità vi terranno per mano, sapranno essere forti quando ne avrete bisogno. Perciò rompete il silenzio, dategli questa possibilità,” supplica Laura.

“Se riuscirò a convincere anche una sola persona ad aprirsi e chiedere aiuto, se riuscirò ad alleviare la sua sofferenza, allora ogni lacrima che ho versato nell’ultimo anno non sarà stata inutile.”

Per ulteriori informazioni sulla campagna #itAffectsMe potete cliccare sui seguenti link:

il gruppo Facebook

la pagina ufficiale dell’iniziativa

il profilo Twitter di Laura Darral dedicato all’iniziativa

 

 

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