(Strasburgo) – “Non siamo riuniti qui oggi nella consapevolezza che l’Europa sia perfetta. Siamo qui perché siamo convinti che in Europa si debbano risolvere i problemi insieme”: lo ha affermato lo spagnolo Pedro Agramunt, eletto ieri a Strasburgo presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce) per un periodo di un anno, rinnovabile una sola volta. Agramunt, della famiglia politica dei Popolari, succede alla liberale lussemburghese Anne Brasseur, che aveva ricoperto l’incarico dal gennaio 2014. Lo spagnolo è il 28° presidente dell’Apce e il quarto spagnolo a occupare tale carica. Quattro, a suo avviso, le quattro principali “sfide interconnesse” cui l’Europa deve far fronte: il terrorismo internazionale, la crisi dei rifugiati, i conflitti irrisolti in Europa (Ucraina) e le minacce alla pace che persistono nel vecchio continente (Transnistria, Moldova, Abkazia, Ossezia del sud, Georgia, Azerbaigian). E, quarta sfida, il “populismo di sinistra come di destra, la crescita del nazionalismo, l’erosione dei principi democratici e dei diritti dell’uomo”.