“La vita è un miracolo. Sempre. Anche quando è terribilmente difficile”, dice, senza esitazioni, Jasiek Mela, 27 anni, che con una trentina di altri personaggi, come Jerzy Dudek (ex portiere di Liverpool e Real Madrid), attori, musicisti, giornalisti e cantanti, farà da testimonial della Giornata mondiale della gioventù 2016 di Cracovia. Nella scelta dei testimonial “è stata presa in considerazione soprattutto la capacità di trasmettere delle idee, dei contenuti importanti, poiché sono proprio quelle idee che rimarranno nei cuori dei giovani dopo la conclusione di questa grande festa”, spiega il cardinaleStanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia. “I testimonial della Gmg2016, grazie ai risultati” professionali, artistici o sportivi raggiunti, “sono anche degli esempi di persone per le quali la fede cristiana è il fondamento di una vita di soddisfazioni e creativa”, aggiunge Ewa Korbut, dell’ufficio stampa della Gmg.
“Non siamo modelli di religiosità”. “A mio parere la forza di tutto il nostro gruppo di ambasciatori” della Giornata della gioventù “sta nella nostra diversità, che a molte persone permetterà di immedesimarsi in uno dei testimonial, e pensare che forse anch’essi possono avvicinarsi al Signore”, sostiene Jasiek Mela, puntualizzando che “nessuno è modello di religiosità o santità poiché generalmente le persone hanno molti difetti e debolezze, e non sono santi”. Jasiek a 13 anni è stato vittima di un grave incidente. Intento a ripararsi dalla pioggia, aveva scelto inavvertitamente una cabina elettrica non adeguatamente protetta, subendo una scossa elettrica pari a 16mila volt. I medici, per salvargli la vita, avevano dovuto amputargli un braccio e una gamba. Oggi, dopo una lunga riabilitazione, Jasiek utilizza delle protesi. “Ho perso molto nella vita: ho visto la casa dei miei andare in fumo”; in un’altra occasione “mio fratellino più piccolo è annegato davanti a me. E a causa dell’incidente hanno dovuto amputarmi due arti”.
“Ho perso molto, ma ho guadagnato molto di più e mi considero fortunato”.
Una vita da film. Mela è un giovane brillante. Lo è sempre stato. Nel 2004 è stato il più giovane esploratore nella storia ad arrivare sia al Polo Nord sia in Antartide; è salito sul Kilimangiaro e poi ha corso la maratona di New York. Ha compiuto un lungo viaggio in Asia, e la scorsa estate, oltre ad aver partecipato alla gara di triathlon Ironman, ha percorso una parte del cammino a Santiago de Compostela. “Senza Dio non si riesce a trovare il coraggio per andare avanti nei momenti difficili. È davvero essenziale basarsi sulla fede”, confessa. Due anni fa la storia di Jasiek è diventata un film che, come dice lo stesso protagonista (anche se sullo schermo impersonato da un attore), “parla della sofferenza, della fede, della speranza e del confronto con le proprie debolezze”. Il ragazzo è oggi anche un noto personaggio televisivo, avendo partecipato, l’anno scorso, all’edizione polacca del popolare show televisivo “Ballando con le stelle”. “Partecipando al programma seguito da oltre 4milioni di spettatori posso raggiungere, con il mio messaggio, coloro ai quali prima non potevo parlare”.“Forse per molti disabili il mio esempio potrebbe essere uno stimolo”,aggiunge. “Non sono uno psicologo, ma so come affrontare delle situazioni difficili, e quindi vorrei condividere con gli altri le mie esperienze”.
Mano tesa a chi è nel bisogno. Otto anni fa Jasiek ha creato la Fondazione “Oltre l’orizzonte” che si occupa di raccolta fondi per le persone mutilate e vittime di incidenti. “Aiutare gli altri è semplicemente il mio lavoro, e la cosa più importante è stimolare gli altri a ritrovare la voglia di agire e la fiducia in se stessi”, dice senza nascondere la propria soddisfazione. “Con la maggior parte delle persone che abbiamo aiutato manteniamo rapporti di amicizia. Insieme cerchiamo di superare le difficoltà e questo crea un legame molto forte. Ovviamente nel lavoro della Fondazione abbiamo anche dei momenti complicati, ma siamo convinti che non possiamo arrenderci”.
Le parole di mamma Urszula. Da una decina d’anni Jasiek Mela, insieme alla madre Urszula, dà testimonianza di fede durante vari incontri del Cammino neocatecumenale. I genitori del ragazzo, proprio quando lui conquistava il Polo Nord, hanno ritrovato la via della fede e dopo molte disgrazie, dopo aver perso uno dei figli e aver vissuto lunghi conflitti in famiglia, hanno ritrovato la serenità.“Il nostro Dio non siede su un trono in alto, ma ci accompagna in tutte le nostre sofferenze”,ci spiega Urszula Mela, che confessa di sentire la “presenza del Signore non quando tutto va bene, ma proprio quando le difficoltà sono maggiori”. “Dio ci ha trovati nei momenti più bui della nostra vita”, conclude serena.