Un appoggio al Family Day viene da monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno: “Credo che sia un contributo indispensabile al dialogo necessario, in democrazia, fra varie componenti della società. Dico di più: la sua importanza risiede certamente nel fatto che propone l’evidenza della natura rivendicando il ruolo della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e riafferma che i figli non sono un diritto degli adulti per cui i bambini da soggetti beneficiari di diritti, diventerebbero con la stepchild adoption oggetti di diritti da parte di chi non può averne”. La famiglia, spiega il presule, “non può essere considerata un fatto ideologico, ma umano, antropologico e per questo non sembra giusto equiparare realtà diverse. Ancor più importante è la manifestazione perché mette in guardia da un pericoloso principio che cioè i legislatori, grazie a maggioranze parlamentari, possono definire e stabilire la verità, e i valori della vita. Questo è un pericoloso oscuramento della ragione che può fatalmente condurre ad aberrazioni umane che la storia anche di recente ha già tristemente sperimentato”. Per il vescovo, “non si tratta di difendere opinioni personali e posizioni di potere, ma di tutelare la dignità della persona e il bene comune. Dobbiamo annunciare, anche controcorrente, il vangelo della vita e della famiglia con grande serenità e fiducia, e pregare con fede, certi che, comunque vadano le cose, a guidare le sorti dell’umanità è la Provvidenza di Dio, come la storia dimostra ampiamente”.