“Il celibato sacerdotale (…) conserva tutto il suo valore anche nel nostro tempo, caratterizzato da una profonda trasformazione di mentalità e di strutture”. Queste parole, poste dal beato Paolo VI prima dei tanti interrogativi posti a incipit all’enciclica “Sacerdotalis Caelibatus”, hanno ispirato il convegno internazionale “Il celibato sacerdotale, un cammino di libertà” che la Pontificia Università Gregoriana promuove e ospita dal 4 al 6 febbraio. Obiettivo dell’incontro, si legge in un comunicato, “indagare la promessa celibataria come valore, dispiegandone la sua positività come modo autenticamente umano di donarsi nella libertà e la sua legittimità per affermare ecclesialmente il proprio ‘sì’ a Dio”. Ad aprire i lavori il saluto introduttivo del rettore padre P. François-Xavier Dumortier, e la presentazione curata da monsignor Tony Anatrella, psichiatra, sacerdote della diocesi di Parigi e docente al Collège des Bernardins. Seguirà la conferenza del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi e membro della Compagnia dei sacerdoti di San Sulpizio. In programma interventi di Rosalba Manes (Facoltà di Missiologia e Teologia – Gregoriana), di padre Joseph Carola, SJ (Facoltà di Teologia – Gregoriana), e quattro workshop divisi per gruppi linguistici (francese, inglese, italiano). Il 6 febbraio monsignor Joël Mercier, segretario della Congregazione per il clero, offrirà una lettura dell’enciclica “Sacerdotalis Caelibatus”. A conclusione, la relazione del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, su “Il prete ordinato ‘in persona Christi’”.