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Medio Oriente: Aiuto alla Chiesa che Soffre lancia giornata di preghiera e digiuno per la pace

ACSZenit

“Aiuto alla Chiesa che Soffre è come una madre per noi cristiani di Siria e Iraq. Senza di voi, molti di noi sarebbero morti o sarebbero già emigrati. Abbiamo estremo bisogno del vostro aiuto, ma quello che vi chiediamo ora è la misericordia. Pregate e digiunate affinché il Signore abbia misericordia di noi”.

È l’accorato appello giunto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre dal patriarca caldeo Louis Raphael I Sako che, assieme al patriarca melchita Gregorios III Laham, ha invitato i benefattori, volontari, dipendenti e collaboratori delle 21 sedi di ACS nel mondo a pregare e a digiunare per la pace “nelle nostre amate nazioni”.

Ecco perché in questo mercoledì delle ceneri, il 10 febbraio, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha deciso di promuovere una giornata mondiale di preghiera e digiuno per la Pace in Siria e in Iraq, invitando tutti i cristiani del mondo ad aderire all’iniziativa che porta il titolo: Porterai la loro Croce per un giorno? Nel mercoledì delle ceneri prega e digiuna per Iraq e Siria.

È possibile prendere parte alla campagna anche attraverso i social network, utilizzando gli hashtag #fastandpray #carrythecross e #AshWednesday.

Dall’inizio della crisi siriana nel marzo 2011, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha realizzato progetti a sostegno della popolazione di Siria e Iraq per un totale di 27 milioni e 670mila euro.

“Da cinque anni ormai continuiamo a camminare nel deserto – scrive il patriarca Gregorios III – ed il vostro costante aiuto è stato per noi come la manna che il Signore ha fatto scendere dal cielo per gli Israeliti». Il patriarca pone l’accento sulla drammatica situazione in cui versano la sua comunità e l’intero popolo siriano. «Assistiamo alle atroci sofferenze dei bambini, all’agonia dei loro genitori e siamo costantemente circondati dall’odio e dalla morte. L’unico nostro desiderio è di tornare a vivere in pace”.

Il prelato siriano chiede a tutti i cristiani del mondo di pregare e digiunare per aiutare i loro fratelli nella fede mediorientali. “In questa Quaresima, portate la nostra Croce come Simone di Cirene ha fatto con Gesù”, ha dichiarato Gregorios.

Un appello cui si unisce il patriarca Sako, denunciando la sofferenza della sua comunità. “Chi poteva lasciare l’Iraq lo ha già fatto – afferma -. Milioni di bambini nei campi profughi hanno fame, ma hanno soprattutto sete di futuro: vogliono una scuola ed una casa. Avete fatto tanto per noi, ora vi chiedo: pregate e digiunate perché possiamo rimanere nella nostra amata patria e perché chi l’ha già lasciata possa farvi ritorno. Così che in questa Pasqua, nella terra di Abramo, i cristiani possano finalmente, risorgere dalle ceneri”, conclude poi il leader caldeo.