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Diocesi, ragazzi Azione Cattolica ai Sindaci: prestate “attenzione alle povertà di oggi”

DIOCESI – A conclusione del Meeting della Pace 2016 i giovani dell’Azione Cattolica hanno letto una lettera indirizzata ai Sindaci che pubblichiamo. Vedi l’articolo: “”

“Carissimi sindaci benvenuti! Siamo i ragazzi dell’ACR provenienti da molte parrocchie della nostra diocesi accompagnati dai ragazzi degli oratori diocesani e dai piccoli atleti del Centro Sportivo Italiano della provincia di Ascoli Piceno. Nei giorni scorsi abbiamo recapitato nei vostri uffici l’invito a partecipare alla nostra festa. Un invito un po’ strano perché non abbiamo specificato che a parlare oggi saremmo stati noi. Visto che per noi ragazzi non è facile farci ascoltare, approfittiamo di questa occasione per trasmettervi il nostro pensiero. Papa Francesco nel suo messaggio per la 49° Giornata mondiale per la pace ci dice: “L’indifferenza nei confronti delle piaghe del nostro tempo è una delle cause principali della mancanza di pace nel mondo. L’indifferenza oggi è spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e dunque disimpegno”.
Il Papa continua sostenendo che nel nostro mondo ci sono almeno tre forme di indifferenza da parte di noi uomini: verso il creato, verso i nostri fratelli e verso Dio e le altre religioni. Purtroppo anche nelle nostre città sono presenti alcune forme di indifferenza, e noi bambini e ragazzi vogliamo prenderci l’impegno di segnalarle per contrastarle con l’aiuto degli adulti.
Noi ragazzi percorrendo le nostre strade per andare a scuola, per andare a giocare nei nostri parchi, per partecipare alle attività pastorali delle nostre parrocchie, vediamo sempre più una forte mancanza di rispetto nei confronti del creato. Nel confronto tra noi è emerso che molti luoghi delle nostre città sono trascurati e poco puliti. Sui nostri territori sono presenti pochi spazi dedicati al gioco e riservati ai più piccoli. Vediamo che anche una larga fascia della popolazione non conferisce i rifiuti in maniera corretta. Vorremmo proporvi, allora, di pensare insieme una campagna di sensibilizzazione attraverso spot pubblicitari, manifesti, volantini che possa interessare i luoghi più frequentati della città come scuole, centri anziani, stadio, ludoteche, oratori. L’obiettivo sarebbe quello di sensibilizzare la popolazione e portarla a un cambiamento di mentalità che porti progressivamente alla riduzione degli sprechi.
Ogni creatura, infatti, ha il diritto di essere felice e il dovere di custodire il creato in vista delle generazioni future.
Altra indifferenza che cita il Papa nel suo messaggio è quella che abbiamo verso gli altri. Nel nostro confronto è emerso che la paura blocca la nostra capacità di relazione e di accoglienza. Anche per noi non è sempre facile aiutare il prossimo o chi si trova in difficoltà, ma dobbiamo prenderci a cuore ciò che sta succedendo nel nostro continente. Migranti che si spostano in cerca di un lavoro e di una casa che possa accoglierli per vivere in pace, persone che fuggono da una libertà negata o dalla guerra. Nelle nostre città riscontriamo una maggiore attenzione verso le fasce della popolazione più delicate come anziani, bambini, stranieri… Le nostre proposte in questo contesto sono di puntare su servizi e strutture dedite all’accoglienza e all’attenzione verso le povertà di oggi. Mettiamoci in rete e cerchiamo di creare delle collaborazioni con la Caritas o altre associazioni che operano direttamente sul territorio. Il gesto di offrire una spesa, come abbiamo fatto oggi entrando al Palazzetto, può essere un inizio, occorre però imparare a lavorare insieme come una grande squadra! 2016
L’ultima indifferenza sottolineata da Papa Francesco è quella rivolta verso Dio e verso le altre confessioni religiose. Nel nostro confronto è emerso che non conosciamo adeguatamente le tradizioni e gli usi delle altre religioni e ciò accresce in noi la paura di confrontarci con altri fedeli. Proponiamo di parlare di più di questo argomento adottando strumenti e promuovendo occasioni di confronto, come degli incontri culturali nei nostri quartieri, affinché attraverso la conoscenza accantoniamo la paura in favore di una vera accoglienza e integrazione. Sappiamo che quanto vi abbiamo appena detto non è di semplice e immediata realizzazione, ma c’è bisogno di cambiare approccio e di cambiare i nostri cuori. Vi lasciamo questo messaggio come promemoria per il vostro lavoro assieme alla Tazza della Pace che aiuta il nostro progetto di solidarietà per l’accoglienza dei migranti nella Diocesi di Agrigento. Quando verserete il tè caldo nella tazza, questa perderà colore e apparirà la scritta “La pace è di casa”! Questo è quello che desideriamo per le nostre città: a Grottammare, a San Benedetto del Tronto, a Ripatransone, a Monteprandone, a Cupra Marittima, a Martinsicuro, a Force, a Comunanza… desideriamo che LA PACE SIA DI CASA!
Vi auguriamo un proficuo lavoro per il bene di tutti i nostri concittadini!

Redazione: