“Pro vita onlus ha fatto in modo che Elisa giungesse qui in Italia per raccontarci la sua storia affinché gli italiani si rendano conto di cosa è realmente la maternità surrogata che è una pratica immorale, perché è contraria ai diritti del bambino”. Lo ha detto Antonio Brandi, presidente di Pro vita onlus, durante la conferenza stampa organizzata dalla stessa associazione per ascoltare la testimonianza in Italia di Elisa Anne Gomez, una donna americana che si dice pentita di aver dato i propri ovociti e affittato il proprio utero per 8mila dollari a una coppia omosessuale per mettere alla luce una bambina. “Il termine maternità surrogata – ha aggiunto – non è nel ddl Cirinnà dove vi è solo un termine inglese, la stepchild adoption, che permetterebbe l’adozione del bambino nato dal partner anche mediante questa modalità. Ora chiedo a tutti i parlamentari se è loro intenzione dare impulso a questa maternità incentivando ad avere figli mediante madri straniere”.
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