“A ormai cinque anni dall’inizio della guerra il popolo siriano si sente abbandonato, con davanti a sé una tragica decisione da prendere: resistere o lasciare l’amata Siria in cerca di un futuro migliore”. Così padre Firas Lufti, francescano della custodia di Terra Santa, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) le gravi difficoltà della popolazione siriana. “La gente ha paura ed è disorientata. Non c’è acqua, non c’è cibo, non c’è elettricità. E la battaglia finale, lo scontro più duro che si dice avverrà proprio qui non è ancora iniziato”, aggiunge il religioso siriano che da alcuni mesi è ad Aleppo. “Padre Firas – si legge in una nota di Acs – sottolinea come in questo momento la popolazione abbia un estremo bisogno di non sentirsi abbandonata. Per questo il frate francescano invita tutti ad aderire alla giornata mondiale di preghiera e digiuno per la pace in Siria e in Iraq, promossa da Aiuto alla Chiesa che Soffre in occasione del prossimo mercoledì delle ceneri, 10 febbraio”. “La vicinanza spirituale e nella preghiera fa sentire ai siriani che non sono soli di fronte a questa guerra infame e terribile”, è l’appello di padre Lufty, che invita a sostenere concretamente la Chiesa locale, che “non ha mai smesso di aiutare e non ha perso neanche un’occasione per esprimere l’amore del Signore verso ciascuno e soprattutto verso gli ultimi”. “Dall’inizio della crisi siriana nel marzo 2011 – conclude la nota – Aiuto alla Chiesa che Soffre ha realizzato progetti a sostegno della popolazione di Siria e Iraq per un totale di 27 milioni e 670mila euro”.
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