Una “messa sul confine” tra il Messico e gli Stati Uniti. A celebrarla sarà il Papa, al termine dell’ultima giornata del suo viaggio in Messico. Un congedo davvero simbolico, ha raccontato padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, nel briefing di oggi. A Ciudad Juárez, ultima tappa in terra messicana, ha reso noto il portavoce vaticano, Francesco “si recherà da solo davanti alla rete metallica che divide il confine, per salutare le migliaia di persone che seguiranno la Messa dall’altra parte. Le saluterà prima di proseguire verso la sagrestia e il palco, che è a 80 metri dalla frontiera”. Dall’altra parte, quella americana, ci saranno almeno 50mila persone di El Paso. L’area fieristica dove si svolgerà l’ultima messa del Papa in Messico può contenere circa 200mila persone, più 30mila nello stadio, dove saranno allestiti i maxischermi. L’ultimo evento del viaggio sarà anche il congedo del Papa, prima di prendere l’aereo per il viaggio di ritorno. Ma la giornata del 17 febbraio a Ciudad Juarez, nell’estremo Nord del Messico, anche questa zona di narcotraffico e di violenze, prevede altri due importanti appuntamenti: alle 10.30 la visita al penitenziario “Cereso n. 3”, dove sono ospitati circa tremila detenuti, di cui il Papa ne incontrerà circa 700 nella cappella, dopo aver visitato il penitenziario, e ne saluterà individualmente un buon numero, prima di rivolgere a tutti un discorso. Alle 12, al Palazzetto dello Sport, è in programma invece l’incontro con il mondo del lavoro, al Colegio de Bachilleres dello Stato di Chihuahua, dove Francesco incontrerà una rappresentanza sia di lavoratori che di imprenditori: circa 3mila in tutto, a cui va aggiunta una rappresentanza dei movimenti popolari delle “tre t” (Techo, tierra, travajo).