DIOCESI – Ieri, martedì 9 febbraio Don Ulderico Ceroni ha vissuto il primo dei due giorni che lo porterà oggi a ricevere il mandato dal santo Padre Papa Francesco come Missionario della Misericordia!
Nell’udienza di ieri pomeriggio in Sala Regia in Vaticano davanti ai 726 Missionari della Misericordia presenti, tra cui il nostro Don Ulderico Ceroni, il Papa ha affermato che un buon confessore deve “capire non solo il linguaggio della parola, ma anche il linguaggio dei gesti”. Papa Francesco ha poi esortato ogni singolo confessore a tenere “le braccia aperte per capire cosa c’è dentro in quel cuore che non può venire detto”. Di fronte a sé, infatti, chi sta nel confessionale trova “un peccatore pentito, che non vorrebbe essere così ma non può”, e che magari “non riesce a dirlo”.
“Non è con la clava del giudizio che riusciremo a riportare la pecorella smarrita all’ovile, ma con la santità di vita che è principio di rinnovamento e di riforma nella Chiesa” il Papa ha poi ribadito che “la santità si nutre di amore e sa portare su di sé il peso di chi è più debole”. “Un missionario della misericordia porta sulle proprie spalle il peccatore, e lo consola con la forza della compassione”, l’identikit degli speciali Missionari provenienti dai cinque continenti. “Vi accompagno in questa avventura missionaria, dandovi come esempi due santi ministri del perdono di Dio, san Leopoldo e san Pio, insieme a tanti altri santi sacerdoti che nella loro vita hanno testimoniato la misericordia di Dio”, l’assicurazione di Francesco. “Loro vi aiuteranno – ha concluso -. Quando sentirete il peso dei peccati a voi confessati e la limitatezza della vostra persona e delle vostre parole, confidate nella forza della misericordia che a tutti va incontro come amore che non conosce confini”.
“Si può fare tanto male ad un’anima se non viene accolta con un cuore di padre, con il cuore della santa madre Chiesa”. Tornando ancora una volta a parlare a braccio, il Papa ha concluso l’udienza invitando chi non si sente pronto a fare il confessore ad astenersi dall’esercitare tale ministero. “Non ci vado mai, sono andato una volta e il prete mi ha bastonato, mi ha rimproverato tanto, mi ha fatto domande oscure, di curiosità”. “Questo non è un buon pastore”, ha commentato Francesco sempre fuori testo. Di più: “Questo è un giudice che crede che non ha peccato, o un povero uomo malato che con le domande è incuriosito”. “A me piace dire – ha concluso il Papa -: se tu non tela senti di essere padre, non fare questo. È meglio, fai un’altra cosa, perché si può fare tanto male a un’anima se non viene accolta con un cuore di padre, con il cuore della santa madre Chiesa”.
Don Ulderico afferma: “Vi porto con me, tutti, nel mio cuore! Ricordatevi di pregare anche per me! Un caro abbraccio a tutti!”