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A tu per tu con Giuseppe Antonini, Presidente dell’Assemblea Comprensoriale Ambito Aso

AntoniniDi Massimo Cerfolio

COMUNANZA – Abbiamo incontrato il Presidente dell’”Assemblea Comprensoriale Ambito Aso” Giuseppe Antonini, al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Presidente ci descriva l’Assemblea e le sue funzioni.
L’Assemblea comprensoriale ambito Aso, è parte integrante del Consorzio di Bonifica delle Marche, il quale ha assorbito dal 2013 tutte quelle realtà territoriali che avevano funzioni gestionali irrigue.
L’attuale Consorzio diviso in Assemblee, si impegna quotidianamente nel promuovere la difesa del suolo e delle zone umide dal dissesto idrogeologico, uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio, la tutela e la valorizzazione della produzione agricola. Lo fa gestendo l’approvvigionamento e l’uso razionale delle risorse idriche (a prevalente impiego irriguo). È pertanto un attore decisivo nella salvaguardia del nostro patrimonio naturale, con funzioni che gli vengono delegate da leggi statali e regionali. E’ composta da 31 membri, di cui 16 rappresentanti dei proprietari di immobili agricoli, 12 designati dall’assemblea dei sindaci dei comuni di quel comprensorio, 2 rappresentanti dei proprietari di immobili ad uso industriale, commerciale ed artigianale ed 1 designato dalle associazioni ambientaliste regionali.

Ci parli del territorio di sua competenza e delle sue criticità.
Il territorio comprende tre delle quattro vallate della provincia di Ascoli Piceno, la Valle dell’Aso, la Val Tesino e la Val Menocchia. Vallate con criticità simili alle restanti della regione per caratteristiche e struttura. L’instabilità metereologica degli ultimi anni, ha reso sempre più difficile la gestione della defluizione delle acque, poiché i temporali forti ed improvvisi che mandano giù una quantità di acqua tale da non essere sopportabile, creano disagi di vario genere. Per ovviare a questo ci stiamo attivando per una gestione accorta delle acque con una attenta manutenzione delle aste pluviali, partendo dalla montagna per dare minori disagi a valle.

Quali sono i progetti futuri?
Partendo dalla montagna il primo progetto è quello della manutenzione dei fossati attraverso le aziende agricole locali, manutenzione che successivamente verrà estesa anche alle strade interpoderali essendo le prime intercettatrici delle acque pluviali. Un secondo progetto è relativo alla valorizzazione del territorio attraverso gli specchi d’acqua esistenti a sfondo turistico. Un terzo progetto strettamente legato al secondo è dedicato al lago di Gerosa, alla sua valorizzazione ambientalistica e navigabilità con possibilità di essere fruibile permanentemente per il canottaggio.

Come è cambiata nel tempo la struttura gestionale del territorio?
I nostri nonni ed i nostri genitori, seguendo semplici criteri che la natura dettava riuscivano attraverso azioni semplicissime, a mantenere il territorio montano in condizioni soddisfacenti atte a permettere una regolare fluidità dei percorsi delle acque senza arrecare alcun danno. La gestione dei boschi, la giusta attenzione alle zone a rischio e il costante controllo del territorio permettevano di produrre reddito e dare occupazione limitando fortemente i danni che avvenivano a valle. Oggi quello che ieri era una risorsa è diventato un problema, a causa dell’abbandono della zona montana, sia da parte dell’uomo in quanto fuggito verso il mare, sia da parte delle istituzioni che hanno investito pochissime risorse per la gestione primaria. Voglio ricordare che un euro investito a monte fa risparmiare cento euro a valle. Auspico vivamente che si inverti al più presto direzione.

Quali sono le sue proposte per invertire la rotta?
Mi sto battendo fortemente per creare sinergia tra le parti interessate ognuno per il proprio ruolo e competenza. Bisogna abbandonare l’individualismo se si vuole riuscire a costruire qualcosa di concreto, mio padre diceva che “un re ed un contadino sono meglio di un re solo”. La sensibilizzazione dei cittadini, delle aziende e dei Sindaci alla programmazione è fondamentale per ottenere i risultati, affinché la gestione ambientale sia ricchezza per il territorio e volano per nuovi posti di lavoro.