“Francisco, hermano, ya eres mexicano!”: è il canto che accompagna il papa lungo il suo primo percorso all’arrivo in Messico, riporta la Cnn.
“Il Messico si illumina con la visita del Papa”, titola il sito messicano Excelsior.
“Migliaia di fedeli cantano e piangono di gioia per Francesco alla Nunziatura apostolica”, racconta El Universal.
Sui grandi quotidiani, sui siti di informazione e sui canali televisivi messicani e statunitensi comincia il racconto della visita papale, e cresce il dibattito sul suo significato.
Sul “New York Times”, in un articolo di approfondimento dal titolo “La visita di Francesco giunge mentre il Paese fronteggia gravi mali”, si segnala come l’arrivo del Pontefice di lingua spagnola, amatissimo anche in Messico, è uno sprone per il Governo a fare di più in termini di drastica riduzione delle disuguaglianze, della corruzione, della povertà e della violenza legata ai cartelli della droga.
Accolto dal cartello “Papa Francesco Città del Messico è casa tua”, scrivono i reporter del “Times” Azam Ahmed, Jim Yardley e Paulina Villegas: il Pontefice “dovrà evitare di apparire vicino a un governo”, quello messicano, “che non gode della fiducia dei cittadini”.
E il sito americano di Fox News riporta le frasi del candidato repubblicano anti-immigrazione Donald Trump che ha tentato di strumentalizzare la visita del Papa in chiave elettorale. L’aggressivo milionario ha detto che la visita di Francesco “rafforzerebbe” il governo messicano in un momento in cui lui (per ora solo un candidato alle primarie del suo partito) sostiene con forza la “necessità di un alto muro” al confine tra i due Paesi per fermare l’immigrazione non regolamentata.