Nato nel 2015 per opera delle Suore Oblate del SS Redentore, insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, il progetto ha l’ambizioso scopo di creare un’occupazione stabile attraverso il lavoro inteso come mezzo e non come fine, ponendo quindi la persona al centro della propria vita. Il progetto si rivolge alle donne vittime di violenza e della tratta nei confronti delle quali da più di centocinquanta anni le Suore Oblate del SS Redentore compiono la loro missione nel mondo e in particolar modo nella provincia di Ascoli Piceno.
Ortofrutticoltura, piante officinali in particolare la lavanda e tessile sono i tre settori dove opera il Laboratorio di Frontiera per permettere alle donne di ritrovare la loro identità attraverso lo svolgimento di attività più vicine al mondo femminile, inizialmente con un corso di formazione tenuto da docenti qualificati e, successivamente, entrare nel mondo del lavoro attraverso lo strumento delle borse lavoro. Giovedì quindi sarà l’occasione per camminare, insieme ai numerosi e autorevoli partner di questo progetto, lungo la strada che ci porterà ad “aprire nuove porte” per riscoprire il valore del lavoro come mezzo per ricostruire la dignità delle persone.