DIOCESI – Domenica 28 febbraio, presso la Cattedrale “Madonna della Marina” di San Benedetto del Tronto, verrà celebrato il Giubileo della Misericordia dedicato alla Vicaria “Santa Maria in Montesanto”, che comprende buona parte del territorio abruzzese della diocesi. L’appuntamento con tutti i fedeli e i sacerdoti della Vicaria è previsto per le ore 16/16.30 presso la Chiesa dei Padri Sacramentini in Via Crispi, punto dal quale si svilupperà poi una piccola processione che porterà tutti i fedeli ad attraversare la Porta Santa e a vivere la celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Carlo Bresciani.
Per l’occasione, dunque, abbiamo fatto qualche domanda a don Marco Di Giosia, parroco di Paolantonio nonché Vicario Foraneo della Vicaria “Santa Maria in Montesanto”.
Don Marco come si sta preparando la Vicaria al prossimo Giubileo del 28 febbraio?
Per un’iniziativa importante come questa, che dà la possibilità a tutti per la prima volta di passare attraverso una Porta Santa nella propria diocesi, c’è stata e continua ad esserci, innanzitutto, una sensibilizzazione nelle parrocchie: da diverse domeniche, infatti, al termine delle celebrazioni i fedeli sono stati “preparati” all’evento, informandoli anche sull’eventuale iscrizione per partecipare ai pullman organizzati che domenica prossima partiranno in direzione di San Benedetto del Tronto. Questa sera (venerdì 26), poi, ci sarà una celebrazione penitenziale nella chiesa del Sacro Cuore di Sant’Egidio alla Vibrata a partire dalle ore 21.00. E poi, anche prima della Santa Messa di domenica, verrà data la possibilità di accostarsi alla Confessione, il sacramento strettamente collegato all’esercizio e all’esperienza della misericordia.
L’appuntamento per il 28 febbraio è alle ore 16.30 davanti alla Chiesa dei Padri Sacramentini: lì, alla presenza del Vescovo e di tutti noi sacerdoti della Vicaria, verranno ricordate di nuovo ai fedeli presenti le condizioni per l’acquisto dell’indulgenza plenaria, prima di incamminarci verso la Cattedrale con un mini-pellegrinaggio, una processione simbolica per ricordare appunto il “cammino spirituale” del Giubileo e di ogni cristiano.
Come sta vivendo il fedele la preparazione al Giubileo?
Questa è sicuramente una cosa molto soggettiva ma quello che posso dire, per la mia personale esperienza di sacerdote, è che i fedeli dimostrano davvero un grande interesse per l’acquisto dell’indulgenza plenaria, non solo per sé ma anche per un defunto particolarmente caro che ne abbia la necessità. E’ una cosa molto positiva, scaturita sicuramente grazie all’iniziativa di Papa Francesco di estendere questo Giubileo a tutte le diocesi. Certo, è stata una scelta che ha tolto a Roma la centralità dell’evento, ma che ha avuto in compenso il grande merito di far riaccostare fortemente il popolo cristiano alla Misericordia attraverso i sacramenti. Così, infatti, è stata concessa a tutti la possibilità di vivere in prima persona il pellegrinaggio, e non più solo a quei pochi fedeli in condizioni di spostarsi, e quindi di comprendere meglio la necessità del Giubileo come riconciliazione, attraverso i sacramenti della penitenza e dell’eucarestia.
Quale potrebbe essere un esempio della misericordia nella Vicaria alla fine dell’anno giubilare?
Sicuramente parteciperemo con collette e altre opere alle iniziative di carità ma il Giubileo della Misericordia non deve e non può terminare con l’anno giubilare: esso “continuerà” nelle nostre parrocchie e nelle nostre vite.
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