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Consulta laicale: invito ad una maggiore ecclesialità

Di Floriana Palestini

DIOCESI – La consulta laicale continua instancabile con le sue attività: il responsabile per la pastorale diocesana, don Gianni Croci, ha convocato i referenti dei vari movimenti e delle realtà diocesane nei locali di via Pizzi.

Dopo la proclamazione del Vangelo del giorno (Mt 23,1-12) è seguita una forte riflessione, clicca su Incontro consulta per scaricarla: “È necessario – ha affermato don Gianni – fare attenzione all’abuso di autorità da parte di chi ha responsabilità nella comunità cristiana: il punto di riferimento è sempre e solo Cristo, il Messia umile e mite, che libera chi viene schiacciato sotto il peso del legalismo.
È forte ancora oggi la tentazione di vivere l’autorità come possibilità di controllo o di dominio di una persona sull’altra; la comunità cristiana ha un solo Maestro, Cristo.» Don Croci ha poi proseguito: “Se è vero che ogni realtà ecclesiale è una ricchezza per tutta la Chiesa è pur vero che a volte, in alcune di esse, si registra una certa fatica nell’integrarsi “con piacere nella pastorale organica della Chiesa particolare”. Dobbiamo riconoscere infatti che c’è una disponibilità a parole che spesso però non trova un riscontro nei fatti.
E’ importante tener conto di un’indicazione data dal Papa al numero 33: “La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità….Esorto tutti ad applicare con generosità e coraggio gli orientamenti di questo documento, senza divieti né paure. L’importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei Vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale”.
E’ una tentazione ricorrente quella dell’usare il criterio del ‘si è fatto sempre così’ che mortifica la vera tradizione per chiudersi ‘nelle tradizioni’, bisognose di essere sempre purificate e coraggiosamente riviste. Come è stato chiesto alle parrocchie, così si chiede anche alle realtà ecclesiali, se vogliono essere tali, di non camminare da sole. Sotto la guida e il discernimento del Vescovo si tratta di vivere la bellezza del dono della comunione.
La comunione ecclesiale è invisibile e visibile (cfr n. 6) e questo vuol dire che non basta un assenso ‘teorico’ ma è necessario che questa unità concretamente si veda nella Chiesa diocesana.”

L’intervento è poi concluso ricordando l’invito di papa Francesco al Convegno di Firenze ad assumere gli stessi sentimenti di Cristo: l’umiltà (non cercare la propria gloria ma la gloria di Dio); il disinteresse, (non essere autoreferenziali ma cercare la felicità dell’altro); la beatitudine (avere in sé la gioia del Vangelo).

Si è passato poi all’esame dell’ordine del giorno, un momento in cui ciascuno dei presenti ha condiviso con gli altri le esperienze vissute in questo periodo nella propria realtà. Tematica da discutere era anche la Veglia di Pentecoste, che si terrà il prossimo 14 maggio: la consulta laicale concorda sul tema della veglia, le opere di misericordia spirituali. Come l’anno scorso, durante il tempo pasquale sarà redatto un piccolo sussidio sullo stesso tema, con l’apporto delle diverse realtà ecclesiali. L’incontro è terminato ricordando i vari appuntamenti diocesani (giubilei delle vicarie, pellegrinaggio a Roma del 16 aprile) e le iniziative per i giovani (scuola della parola con il vescovo Carlo, cammino per la GMG); l’argomento “giovani” infatti ha aperto la riunione, avendo don Gianni fatto notare la scarsa partecipazione dei movimenti agli appuntamenti passati proposti dal servizio diocesani di Pastorale Giovanile.

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