“Viva la Caritas, viva la Caritas, viva la Chiesa!”. Con queste grida di gioia i rifugiati siriani e iracheni del Libano hanno accolto il cardinale Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas Internationalis, in visita ufficiale nel Paese dei Cedri. Il porporato filippino è giunto ieri e ha potuto visitare un campo profughi nella Valle della Bekaa, dove i rifugiati in fuga dalla guerra in Siria sono assistiti dalla Caritas libanese.
Raggiunto telefonicamente dalla Radio Vaticana, ha dichiarato: “È molto chiaro che la sofferenza dei profughi ha una radice non solo economica, ma politica. Per me, la risposta molto urgente da parte della comunità internazionale è di cercare vie per risolvere i conflitti politici; serve uno sforzo, una campagna urgente per la pace perché la sofferenza dei popoli, dei profughi e dei rifugiati sia risolta!”.
Raccontando la sua esperienza in mezzo ai lavoratori migranti, con le loro famiglie, Tagle ha riferito che “le famiglie dei lavoratori e dei rifugiati apprezzano molto la Chiesa, la Caritas e l’ispirazione data dal Pontefice Papa Francesco. Io anche – aggiunge – voglio esprimere la gratitudine della Chiesa per tutti i volontari non solo della Caritas Libano, ma anche delle Caritas delle diverse nazioni che oggi danno una testimonianza di carità, che dà anche speranza ai poveri”.
“Ho incontrato una famiglia proveniente dalla Siria, una famiglia musulmana”, prosegue il cardinale, “il papà della famiglia gridava: ‘Viva la Caritas, viva la Caritas, viva la Chiesa!’. Mi ha colpito di cuore, molto, molto, non per orgoglio ma per la validità della testimonianza dell’amore verso gli altri”.
La visita del presidente di Caritas Internationalis – che già lo scorso anno si era recato a Idomeni, in Grecia, per incontrare i rifugiati – terminerà domani, mercoledì 2 marzo.