L’Europa smarrisce la capacità di essere modello di riferimento e il baricentro della Chiesa si sposta sempre più verso l’Africa e l’Asia, dove le fila del cattolicesimo non cessano di ingrossarsi. L’incremento significativo del clero diocesano, che fa da contrappunto a una marcata flessione dei sacerdoti religiosi. Il fenomeno del diaconato permanente in forte espansione. La tendenza globalmente positiva dei candidati al sacerdozio. Sono i dati principali che emergono dall’Annuario Pontificio 2016 e dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2014 presentati oggi. Le pubblicazioni, curate dall’Ufficio centrale di statistica della Santa Sede, registrano il polso della Chiesa cattolica nel mondo e mostrano alcune tendenze in atto.
Cattolici nel mondo. Dal 2005 al 2014, il numero dei cattolici battezzati nel mondo è cresciuto a un ritmo superiore (14,1%) a quello della popolazione mondiale nello stesso periodo (10,8%). La presenza cattolica si attesta al 17,8% e, in termini assoluti, si contano circa 1 miliardo e 272 milioni di cattolici distribuiti eterogeneamente nelle varie aree geografiche.
L’Europa, cresciuta in nove anni di appena il 2%, ospita quasi il 23% della comunità cattolica mondiale e la presenza sul territorio è stabile al 40%.
È, invece, nel continente africano che il numero dei battezzati prospera (215 milioni nel 2014) e aumenta a un ritmo pari a più del doppio di quello dei Paesi asiatici (quasi il 41%) e di gran lunga superiore alla crescita della popolazione (23,8%).
I vescovi sono aumentati dell’8,2%, attestandosi a 5.237 unità. L’incremento, però, è stato marcato in Asia (+14,3%) e in Africa (+12,9%), mentre in America (+6,9%), in Europa (+5,4%) e in Oceania (+4%) i valori si collocano sotto la media mondiale. La distribuzione per continente è rimasta sostanzialmente stabile nell’arco temporale considerato, con una maggiore concentrazione sul totale in America e in Europa.
Clero. Il numero dei sacerdoti diocesani e religiosi è passato da 406.411 nel 2005 a 415.792 nel 2014 ma, leggendo tra le righe, si scopre che il ritmo di crescita è stato più sostenuto nei primi sei anni e in lenta decrescita negli ultimi tre. L’Africa (+32,6%) e l’Asia (+27,1%) guidano la classifica, mentre l’Europa (-8%) chiude la coda. Le defezioni si sono progressivamente ridotte ma i decessi salgono.
Una situazione che porta a ritenere plausibile una modifica del carico pastorale a livello mondiale, ovvero il numero dei cattolici per sacerdote, che sarà sempre più elevato in Africa e in America di fronte a un’Europa alle prese con l’invecchiamento sacerdotale e il basso tasso di rinnovo.
I sacerdoti diocesani presentano andamenti nel complesso crescenti – fatta eccezione per il Vecchio continente – al contrario di quelli religiosi che sono in declino nelle Americhe, in Europa e in Oceania. Nei nove anni, dunque, l’Africa, l’Asia sud-orientale, l’America Centrale continentale e quella del Sud vedono aumentare il loro peso, l’Asia Medio-orientale e l’Oceania rimangono praticamente stazionarie, l’America del Nord e l’Europa mostrano un peso declinante.
Diaconi, religiosi fratelli e suore. A farsi spazio è la figura del diacono permanente, che è il gruppo in più forte evoluzione: da circa 33mila nel 2005, i diaconi hanno raggiunto quasi le 45mila unità nel 2014 (+33,5%). L’Europa e l’America sono le terre di elezione, mentre l’Africa e l’Asia quasi non conoscono il fenomeno. L’effettiva capacità dei diaconi permanenti di aiutare i sacerdoti nell’azione pastorale sul territorio resta tuttavia ancora contenuta. Una lieve diminuzione numerica è, invece, quella subita dai religiosi professi non sacerdoti che da 54.708 sono passati a 54.559, e in Asia rappresentano complessivamente una quota di quasi il 38% del totale. Le religiose professe hanno raggiunto nel 2014 una popolazione di 682.729 unità, per circa il 38% presente in Europa, seguita dall’America che conta oltre 177mila consacrate e dall’Asia che annovera 170mila unità. Il gruppo è in flessione del 10,2%, benché il calo si concentri soprattutto in America, Europa e Oceania. La frazione delle religiose in Africa e in Asia sul totale mondiale, infatti, passa dal 27,8% al 35,3% a discapito dell’Europa e dell’America la cui incidenza nell’insieme si riduce dal 70,8% al 63,5%.
Nuovi sacerdoti. Il numero dei seminaristi maggiori (diocesani e religiosi) passa da 114.439 nel 2005 a 120.616 nel 2011, ma torna a scendere a 116.939 nel 2014. La diminuzione degli ultimi tre anni ha interessato tutti i continenti, con l’eccezione dell’Africa (+3,8%).
È evidente il ridimensionamento del ruolo del continente europeo e di quello americano rispetto alla crescita potenziale del rinnovo delle compagini sacerdotali,
con una quota che passa dal 20,2% al 16,2% per l’Europa e dal 32,2% al 29,1% per l’America, a fronte di un’espansione di quello di Africa e di Asia che rappresentano complessivamente nel 2014 una percentuale del 53,9% del totale mondiale. Il potenziale di sostituibilità generazionale dei sacerdoti è, dunque, assai diversificato: Africa e Asia confermano il loro primato con 66 e 54 candidati ogni 100 sacerdoti, mentre l’America e l’Oceania si posizionano a 28 e 22 candidati. Chiude ancora una volta l’Europa che, con appena 10 candidati ogni 100 sacerdoti, mostra un futuro incerto per il continente.
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