Giulia Talamonti
CLAN FUOCO JONATHAN
Gruppo scout Grottammare 1

GROTTAMMARE – Per il Clan Jonathan del Grottammare 1 non finiscono mai le occasioni per imparare qualcosa di nuovo! Eccoci di ritorno da una splendida uscita vissuta sulla consapevolezza del valore del tempo, questo nostro grande nemico di oggigiorno. Come viene scandito il tempo di una classica giornata di un ragazzo? Quanto tempo in più vorremmo dedicare a ciò che ci piace? Ma soprattutto, quanto tempo diciamo di non avere quando in realtà viene semplicemente buttato in attività futili?
Ad accompagnarci nella riflessione è stata la figura di Momo, una bambina che aveva capito il modo per dare senso al suo tempo: ascoltare gli altri. Per questo ci siamo messi in un primo momento in ascolto l’uno dell’altro, confrontandoci relativamente al cammino che la nostra comunità ha svolto finora: l’andamento delle riunioni, la partecipazione e il coinvolgimento di ognuno, i propri punti di strada con i relativi impegni personali.
Abbiamo quindi trascorso del tempo nella preparazione di una cena che ha visto la collaborazione di tutti … inutile dire che è stato un successone! Nel mentre abbiamo rivissuto tramite un video di foto i bei momenti passati insieme lo scorso anno, a testimonianza del tempo dedicato allo scoutismo ma anche delle emozioni speciali che ogni istante ci ha regalato.
L’attività della sera ci ha permesso di porci nella maniera di Momo, ovvero in una condizione di ascolto attento, nei riguardi di tre testimonianze: quella di un nostro amico infermiere, che ci ha raccontato quanto nel suo lavoro di fatto certe decisioni e azioni si devono risolvere nel giro di minuti se non secondi, e il valore del tempo di quegli attimi preziosi ci ha davvero colpito, specialmente tramite un intenso racconto personale; quella di un sacerdote, il quale ci ha fatto notare, anche grazie al suo esempio di vita, che riempire il proprio tempo senza dare significato a ciò che si fa inevitabilmente ci porta a costruire un meccanismo di autodistruzione, che ci rende tra l’altro profondamente infelici; quella di una ragazza che ha capito quanto sia prezioso il tempo che dedichiamo agli altri dopo aver deciso di prendere l’ultimo treno disponibile per partecipare ad una cena e aver trascorso gli ultimi inestimabili momenti con un amico che il giorno seguente è venuto improvvisamente a mancare.
Il giorno seguente, il nostro tempo, quello che ci ha reso comunità, quello che abbiamo condiviso in tante esperienze, si è incontrato con quello del Noviziato che finalmente ha concluso il primo tratto di strada ed è entrato a far parte in tutto e per tutto del nostro Clan Fuoco.
L’uscita si è conclusa con una messa intima e molto sentita celebrata da don Peppe Giudici il quale ci ha fatto riflettere sul fatto che per quanto ci possiamo sentire servi di Dio, siamo in realtà suoi figli e questo perché ci lega un Amore senza tempo e senza spazio, che non vuole il riconoscimento di azioni e promesse.
Si torna a casa, quindi, con tante consapevolezze nuove, specialmente una, che a mio parere racchiude tutto quello che ci siamo detti, quello che abbiamo vissuto  ma soprattutto quello che verrà:
La brutta notizia è che il tempo vola. La bella è che il pilota sei tu!”

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