Di Silvio Giampieri

RIPATRANSONE – Nel week end del 5 e 6 Marzo l’ACR diocesana ha organizzato un ritiro, per vivere meglio il periodo quaresimale, rivolto ai ragazzi delle scuole medie.

Cadendo nella Domenica nella quale la Chiesa propone di riflettere sulla parabola del Padre Misericordioso, proprio questa è stata la dinamica che ha costituito il cuore di quest’esperienza.

Come luogo adatto a vivere i due giorni, è stato scelto l’Istituto delle Suore Teresiane di Ripatransone, che generosamente hanno accolto il folto gruppo proveniente da varie parrocchie della nostra Diocesi (San Pio V, Madonna della Speranza, Sacra Famiglia, Cristo Re, Regina Pacis, Sacro Cuore, con la collaborazione attiva di educatori di altre realtà).

Don Guido Coccia, sostenuto da tutti i membri dell’equipe, ha portato avanti il cammino della catechesi e della meditazione, provocando i ragazzi alla riflessione.

Si è passati dall’individuare quali siano i desideri più forti che guidano la propria vita, al considerare le aspettative delle persone care che ci circondano e quali poi i freni nell’autorealizzazione.

Il tutto ovviamente scandito nelle tappe di alcuni laboratori che hanno stimolato la creatività dei giovani partecipanti, essendo contraddistinti da un mare di colori e disegni, proposti per rendere più facile la comprensione dei temi trattati, risultati così più divertenti ed accattivanti.

Molto appassionante il gioco serale che ha portato i ragazzi ad entrare meglio nella parabola del cosiddetto “Figliol prodigo” (meglio – come già detto – del: “Padre Misericordioso”) dovendo sostenere in una sorta di piccolo processo le ragioni dei due figli nei confronti del loro genitore, sempre pronto a capirli nei turbamenti dei loro cuori.

Dopo l’Eucarestia domenicale, condivisa in Duomo con la comunità parrocchiale di Ripatransone, ed il pranzo, c’è stato il momento finale di sintesi con il “mandato” a proseguire quanto appreso e vissuto in questi due giorni.

Questo invito è passato anche attraverso il dono di un piccolo segno, un anello, a richiamare quello che il Padre Misericordioso è sempre pronto a rimettere al dito del Figlio, riconoscendolo nella sua dignità perduta attraverso il peccato.

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