Continua Lucidi: “ho ripreso e portato avanti con l’ufficio finanziario ed il sindaco D’Annibali il lavoro avviato dalla precedente amministrazione comunale, una delle poche che a livello nazionale ha avuto la competenza ed intuizione negli anni passati, con il fattivo contributo del precedente assessore al bilancio Lucidi Susanna, attrezzandosi per procedere con gli accertamenti Ici a carico delle piattaforme petrolifere riconducibili al territorio comunale.”
Di recente la Corte di cassazione, con la sentenza n. 3618/16, continua Lucidi Roberto “ha sancito l’assoggettabilità a Ici delle piattaforme petrolifere, anche non accatastate. Inoltre, siccome il fondo marino appartiene al demanio dello Stato ed il presupposto dell’Ici, come dell’Imu, è il possesso di fabbricati siti nel «territorio dello Stato», le piattaforme sono da assoggettare all’imposta comunale, «anche perché non può concepirsi un luogo del territorio nazionale che non “appartenga” ad un Comune». La Corte ha altresì ritenuto, poi, che le piattaforme petrolifere siano da iscrivere nella categoria catastale D/7, svolgendosi operazioni qualificabili come attività industriale, rigettando così la tesi dell’inquadramento in categoria E/9, in funzione della “pubblica utilità”.”
Ora prosegue il vice sindaco “procederemo con gli accertamenti degli anni a seguire per Ici/Imu e Tasi, per portare nelle casse del comune importanti e consistenti entrate.”