GROTTAMMARE – Don Giorgio Carini, parroco della Chiesa San Pio V e San Giovanni Battista ha tenuto una catechesi agli adoratori del SS. Sacramento presso la cappellina d Sant’Agostino, in modo simpatico, arricchendola con testimonianze della sua vita personale raccontate come se l’ascoltatore stesse leggendo un libro, senza sprecare parole.
Con questa metodologia ha sottolineato concetti fondamentali per il cammino di ciascun presente. Ha ribadito che il Dono più prezioso è la Grazia della Conversione.
Più si cresce nella Fede più si riconosce di averne bisogno e più la si domanda a Dio.
Don Giorgio ha invitato a chiedere la Grazia della conversione che ci dona la Fede perchè la Fede è il riconoscimento che Dio è tutto.
È quella conoscenza intima, viva e profonda del Suo Amore che ci spalanca alla Carità e colma la nostra vita di Speranza che è la virtù più difficile perchè ci dona la gioia, la bellezza del dono che ci attende e non si ha più paura di nulla perchè Dio è tutto.
Questi Doni solo Dio li può donare, quindi desideriamoli e chiediamoli a Lui con insistenza perchè senza di Lui non possiamo fare niente e chi cerca il Signore con tutto il cuore non manca di nulla. Questo Significa mettere Dio al primo posto, questo vuol dire adorarlo e se non Lo adoriamo la nostra fede zoppica.
Don Giorgio ha portato questa testimonianza personale: “Ho conosciuto un sacerdote della Valtellina, suo coetaneo che con degli amici è missionario in Siberia dove vive una comunità che da 50 anni non vede un prete. Nonostante questi lunghi anni, questa comunità ha mantenuto la Fede. Noi invece ci lamentiamo, noi che questo Tesoro ce lo abbiamo tutti i giorni. Dimentichiamo quale Dono ci è dato, il dono di poter venire in chiesa e di inginocchiarci in cappellina.
Abbiamo un Tesoro inestimabile in qualunque momento. Davanti a questo dono tutti i nostri se e i nostri ma, i mugugni, le pretese, tutto questo si scioglie come neve al Sole”.
Il parroco ha poi invitato a ringraziare Dio che è morto per noi, per donarsi a noi nella Santa Eucarestia, ricordando a tutti che se c’è dono è anche grazie al sacerdote attraverso le cui mani Gesù viene nell’Ostia. Don Giorgio ha poi concluso: “ringraziamo Dio per il dono dei sacerdoti e ricordiamo di non criticarli ma preghiamo per loro”.
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