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Castignano, Massimiliano ci racconta la propria esperienza in Caritas “tutti abbiamo diritto ad una vita dignitosa”

Di Simone Incicco e Sara Di Simplicio

DIOCESI – Prosegue presso la Caritas diocesana “una domeniche alla Caritas” per volontà del direttore Don Gianni Croci.
Ogni settimana di domenica si accostano alla mensa dei poveri le varie realtà giovanili della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.
L’ultima realtà ad avervi prestato servizio è stato il gruppo cresima della Parrocchia di Castignano con parroco Don Tiziano Napoletani. Con l’occasione abbiamo intervista Massimiliano, uno dei giovani che ha prestato servizio presso la mensa di San Benedetto del Tronto.

Massimiliano quanti anni hai e cosa fai nella vita?
Ho 14 anni e frequento il primo anno del liceo Biologico di Ascoli Piceno. Faccio parte della parrocchia di San Pietro Apostolo di Castignano.

Come procede il catechismo nella tua parrocchia?
Quest’anno, visto che a maggio noi quattordicenni riceveremo il sacramento della Cresima,  Don Tiziano ha pensato di farci fare un’esperienza particolare, ha proposto di portarci alla Caritas diocesana e sperimentare cosa vuol dire aiutare concretamente qualcuno senza ricevere nulla in cambio, visto anche il tema dell’anno giubilare indetto da Papa Francesco.

Come hai accolto la proposta di Don Tiziano?
All’inizio ero un po’ scettico e pensavo che ad aspettarmi ci fosse una giornata un po’ noiosa. È stata, al contrario, un’esperienza molto gratificante e a tratti anche divertente.

Come si è sviluppata la giornata?
Siamo arrivati sul posto verso le 10.30: ci è stato spiegato il funzionamento della caritas e i vari settori in cui è suddivisa dal direttore Don Gianni Croci.
Quello che mi ha colpito di più ad esempio è stato il settore dedicato all’ascolto, dove le persone in difficoltà vengono accolte, ascoltate appunto, e nel quale si cerca di aiutarle a sviluppare i loro talenti . Poi è iniziato il servizio vero e proprio alla mensa: tutti si sono mostrati gentili e educati e ci hanno ringraziato per il servizio.

Cosa ti ha colpito di più nel tuo servizio?
Sono rimasto colpito che alcuni usufruitori della Caritas ora sono passati “dall’altra parte”, cioè dopo essere stati aiutati in passato sono oggi loro ad aiutare gli altri.
Questa esperienza mi ha rafforzato comunque la consapevolezza che, nonostante le diversità e le problematiche, tutti abbiamo diritto ad una vita dignitosa perché siamo tutti uguali e poi che esistono al mondo persone disposte ad aiutare gli altri gratuitamente, con gioia e spirito di servizio. Un’esperienza come ho detto proprio gratificante e coinvolgente. Ringrazio il mio parroco per avermela proposta.

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