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A tu per tu con il Presidente della BCC Picena Truentina Aldo Mattioli

Di Patrizia Neroni

ACQUAVIVA PICENA – La sede della Banca di Credito Cooperativo Picena Truentina si trova ad Acquaviva Picena in via Marziale, a pochi passi dalla prima sede della banca stessa.
Gli uffici della direzione e della presidenza si trovano al primo piano dell’ex Palazzo Sciarra, un tempo facente parte delle mura di fortificazione del paese. La banca ha acquistato il Palazzo in vista di un necessario bisogno di ampliare i propri locali e anche per salvaguardare un edificio ricco di storia e di cultura che altrimenti sarebbe andato perduto.
I lavori sono durati alcuni anni ed hanno visto l’impiego di molti professionisti qualificati, tra gli altri anche dei restauratori che hanno rimesso in luce i bellissimi affreschi sulle pareti dello storico palazzo. Anche molti mobili dell’epoca, dopo essere stati restaurati, sono tuttora presenti all’interno dei locali. Inoltre, nella sede della BCC è presente anche una cappellina, la quale ha mantenuto l’aspetto originale dell’epoca. Nei palazzi nobiliari un tempo era normale consuetudine trovare piccole chiese utilizzabili solo dalla famiglia che li abitava.

Questo Istituto di Credito ha lo sguardo fisso sul futuro ma senza dimenticare i valori e gli sforzi del passato che lo hanno portato ad essere uno dei maggiori promotori sociali del territorio. A tal proposito la banca organizza le “Feste del socio” dove premiando i soci più vecchi cerca di non far dimenticare ai soci più giovani su quali poderose “colonne” poggia la BCC Picena Truentina.
Per comprendere meglio il lavoro che compie la Banca Picena Truentina, oltre a quello svolto come Istituto di Credito abbiamo intervistato il Presidente della BCC Aldo Mattioli che ha accettato volontieri di ripercorrere insieme la storia della Banca.

Una breve storia della BCC Picena Truentina.
Il 17 settembre 1902 nasce la Cassa Rurale dei Prestiti di Acquaviva Picena con la partecipazione di 18 soci fondatori, mentre il 14 settembre 1903 nasce la Cassa Rurale ed Artigiana San Giacomo della Marca di Monteprandone con 19 soci fondatori. Dalla loro fusione nel 1971 discende la Banca attuale. Il nome vuole racchiudere il territorio in cui opera la banca e che va dalla provincia di Ascoli Piceno a quella di Teramo, territorio anche segnato dal fiume Tronto in lingua latina “Truentum”. La prima cassaforte della Cassa Rurale dei Prestiti era posizionata nel sottoscala della casa del prevosto don Nazzareno Veccia, uno dei soci fondatori, che abitava vicino alla sede della Cassa Rurale. L’intento di fondare queste piccole cooperative di credito, era quello di finanziare i piccoli imprenditori, le famiglie ma anche i semplici contadini in modo che il loro operato fosse più efficiente e produttivo tanto da migliorare e valorizzare il loro territorio. Le Casse Rurali dei Prestiti erano nate anche per combattere l’usura a quei tempi molto diffusa; un precursore dei principi fondanti delle Casse Rurali fu appunto San Giacomo della Marca che aveva a cuore le sorti dei bisognosi. Egli sollecitava i Comuni a costituire i Monti di Pietà, una specie di banche caritative che concedevano prestiti a basso interesse o addirittura senza interesse.
Dal 1971 sono state inaugurate diciotto filiali, sei in Abruzzo e dodici nelle Marche, che tuttora operano sul territorio, creando così sempre nuovi posti di lavoro.

Quali sono le emozioni che lei prova Presidente, nel rappresentare un Istituto di Credito che ha fatto tanta strada?
Le emozioni sono tante, ma tante sono anche le responsabilità. Sono molto felice ed orgoglioso di ricoprire questo ruolo. Fin da bambino, essendo mio padre, agricoltore, uno dei soci, ho seguito le vicende della BCC ma mai avrei pensato di diventarne il Presidente. Io cerco di proseguire il lavoro di quelli che mi hanno preceduto e che si sono attivati al miglioramento del territorio e ad aiutare quelli che ne avevano bisogno. Dove non riesco ad arrivare con il mio lavoro tento di arrivarci con il cuore. Come dicevo, questo ruolo implica anche delle responsabilità. E’ difficile soccorrere a tutte le necessità dei cittadini senza a volte, commettere degli errori. Da ogni scelta presa, per quanto possa essere ponderata e per quanto possa essere necessaria, scaturisce una nuova situazione che non è sempre positiva per tutti. I cambiamenti a volte sono inevitabili e non possiamo fare altro che accettarli.

Ricorda qualcuno in particolare tra i Presidenti, i direttori, i dipendenti o i soci che per qualche motivo le sono rimasti nel cuore?
Da molti anni mi onoro di far parte del Consiglio di Amministrazione della Banca Picena Truentina e quindi ricordo con affetto molte persone, dipendenti, amministratori, soci e clienti. Senza il loro contributo la BCC non sarebbe quello che è ora e non avrebbe questo ruolo di prestigio che ha ora. In modo particolare ricordo quelli con cui mi sono ritrovato a lavorare più a stretto contatto: il compianto Gabriele Infriccioli, Gino Marini, Giuseppe Speca, Francesco Colonnella, Giacinto Giacobetti e Gino Gasparretti.
Un pensiero affettuoso e malinconico per l’amico consigliere Albano Santirocco che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari e di tutti quelli che, come me, hanno avuto il piacere di conoscerlo e di collaborare con lui.

Quali sono le caratteristiche che accomunano la Cassa Rurale dei Prestiti di Acquaviva Picena e la Cassa Rurale e Artigiana San Giacomo della Marca di Monteprandone e l’attuale BCC Picena Truentina?
Tutte quelle elencate nella “Carta dei Valori” del Credito Cooperativo. Per citarne solo alcuni: il primato e la centralità della persona, promozione della partecipazione, i giovani, l’importanza dei soci e la promozione dello sviluppo del territorio. A tal proposito vorrei ricordare un aneddoto: la Cassa Rurale dei Prestiti di Acquaviva e San Giacomo finanziava i contadini per comprare le sementi senza chiedersi se il raccolto sarebbe andato bene o meno. Questi sono alcuni dei principi su cui si fondano le radici della Banca: la solidarietà, la collaborazione e il sostegno ai più disagiati. Tuttora sosteniamo con donazioni in denaro molti Enti assistenziali che si occupano di bisognosi. Facciamo anche donazioni di materiali e di strumenti a tanti istituti, tra i quali il più importante l’Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto che opera nello stesso territorio in cui svolge la sua attività la Banca Picena Truentina. Consegniamo borse di studio per gli studenti più meritevoli e tanto altro.
A nome mio personale e dell’intera Banca Picena Truentina approfitto di questa intervista per augurare una Pasqua si speranza, di energia e di sorrisi. Auguri a tutti!

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