“Più che chiudere le porte in Europa ai richiedenti asilo e rifugiati dobbiamo chiudere le porte ai nuovi Giuda che sono i trafficanti di armi, come ha detto il Papa”. Così monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Migrantes, commenta le parole di Papa Francesco che ha scelto oggi il Cara di Castel Nuovo di Porto per la celebrazione della Messa in Coena Domini. “Il gesto eucaristico del Pontefice di lavare i piedi a 12 richiedenti asilo certamente sottolinea nuovamente, quasi in un itinerario di continui gesti e incontri a partire da Lampedusa nell’estate 2013, la scelta preferenziale dei poveri nella Chiesa oggi”. Ma anche qualcosa in più: dice, spiega il sacerdote, dopo la strage di Bruxelles “la necessità di continuare il dialogo interreligioso, con le diverse religioni ospiti del Cara, quale strumento intelligente di pace e di fraternità”; “richiama che l’ospitalità, l’incontro, il rispetto sono azioni intelligenti che esprimono misericordia e costruiscono pace e sicurezza nelle nostre città”; “ricorda come chi confonde terrorismo e religione crea conflittualità, insicurezza, guerra”.
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