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VIDEO I Viaggi di Nicolas: Torino

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Nella foto la Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, che ospita le reliquie di San Giovanni Bosco.

TORINO – “Torino me la godo a piedi”, così l’attore campano Nicola Di Pinto ai nostri microfoni.

Di giorno e di notte, Torino è una città da ammirare a piedi, passo dopo passo, un’immensità di risorse turistiche impossibili da spiegare nella tempistica dei new media. La nostra passeggiata comincia da Piazza Statuto, dall’aspetto apparentemente moderno e ottocentesco come testimonia il monumento dedicato alla costruzione del Traforo del Fréjus. Infatti, lì dove spesso si sono verificati scontri e rivolte operaie, partiva la viabilità romana che da Augusta Taurinorum portava ai territori gallici. Torino città romana dunque, come testimonia la celeberrima Porta Palatina, accesso al massimo cardo cittadino.

La viabilità torinese poggia su due importanti tasselli: via Garibaldi, una delle strade pedonali più lunghe del Nord Italia, collega Piazza Statuto a Piazza Castello, con il brand store della Juventus, simbolo della Torino Operaia e cosmopolita; il lusso alberga soprattutto in Via Roma che collega Piazza Castello alla Stazione di Porta Nuova con la sua facciata. Baricentro della via è Piazza San Carlo, la più elegante della Città, con il Caval ed Bronz, così è denominato il Monumento Equestre a Emanuele Filiberto, d’origine ottocentesca.

Andando a piedi per la città, molti sono i Palazzi, simboli della prima capitale d’Italia. Palazzo Carignano fu il primo quartier generale del regno, ora lo è del Risorgimento italiano con un museo che raccoglie testimonianze che vanno dal Settecento fino al II conflitto mondiale.

A proposito di Musei, Torino è anche Museo Egizio, 37000 opere figlie del grande amore di casa Savoia per il collezionismo ottocentesco di reperti antichi. Ampliato nel 2015, è per il “Times” tra i 50 migliori musei al mondo. Savoia vuol dire anche Palazzo Reale, per tre secoli residenza ufficiale in Piazza Castello. Torino, è anche città della misericordia, come testimoniano queste immagini dall’omonima Chiesa, completata nel 1828.

Sul retro della moneta da due centesimi è la Mole Antonelliana, con i suoi 167 metri e mezzo è il simbolo della città dal valore inestimabile. E’ sede del museo del cinema ed è ubicata nei pressi di una delle sedi storiche della RAI.

La madonnina dorata di Camillo Boggio datata 1867 si nota da tutto il quartiere. Il Santuario di Santa Maria Ausiliatrice è uno dei capisaldi del cristianesimo a Torino e punto di riferimento dell’area Valdocco. Di costruzione ottocentesca, conta una facciata d’ispirazione veneziana e palladiana, rimembrando al turista la potenza di San Giorgio Maggiore a Venezia.

L’interno del Santuario, ricco di statue e affreschi è dominato da un capolavoro di Tomaso Lorenzone e a destra della navata principale è presente l’altare con la reliquia di chi ha voluto questa struttura, divenendo uno dei religiosi più importanti della Storia d’Italia. E’ San Giovanni Bosco che con le innumerevoli difficoltà della giovinezza nelle colline dell’astigiano, ha trovato nella fede la più grande ricchezza, creando l’ordine dei salesiani e un’immensa struttura religiosa che è stata trasformata negli anni ed è stata oggetto di visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1988.

Tra i luoghi meritevoli di visita sono le camere di San Giovanni Bosco, una vera e propria immersione di fede e nell’umanità, di questo Santo della Chiesa Cattolica. Il secondo piano è la parte più interessante. Si comincia con l’anticamera, dove nacque l’ordine dei Salesiani, per poi giungere allo studio,   al confessionale con lo stemma dei salesiani e alla cattedra della Buonanotte, una piattaforma un tempo ubicata presso la Cappella Pinardi, in cui Don Bosco raccontava i fatti del giorno e i suoi sogni, in un vero e proprio protogiornalismo.  “Sia fatta la vostra volontà”, furono le parole pronunziate dal letto dove Don Bosco morì il 31 gennaio 1888, un punto di partenza per una diffusione mondiale dei salesiani in 132 nazioni del mondo con 10393 sacerdoti.

Torino Valdocco è sede del primo Oratorio di Don Bosco, da lui voluto nel 1847 come luogo destinato ai giovani e per i giovani nella loro educazione cristiana.

169 anni dopo, è frequentato da ragazzi e ragazze non solo italiani ma anche extracomunitari, per cui uno degli obbiettivi delle molteplici attività oratoriane (culturali e spirituali) è di facilitare una maggiore integrazione di tutti e tra tutti, insegnando il rispetto reciproco.

Fiat+Juventus+Agnelli+La Stampa+Pininfarina+Lancia+Lagrange, questa è Torino, ai bordi del Po, la città del libro e del gusto.

Nicolas Abbrescia: