“Oggi c’è senz’altro un rigurgito di guerre di religione, ma c’è anche una accentuata tendenza a fare una guerra alla religione. I cristiani perseguitati in tutto il mondo sono martiri di questa guerra alla religione”. Ad affermarlo è Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl) presentando, oggi, la VII edizione del Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Cardinale Van Thuân, dal titolo “Guerre di religione, guerre alla religione”. “La fede cristiana non fa guerra, ma è elemento di pacificazione – spiega Costalli nell’introduzione – questo è un elemento che dovrebbe far sì che la ragione umana apprezzasse la religione cristiana. La ragione, come dicevo, è per l’ordine e non per il disordine, per la pace e non per la guerra, per la convivenza e non per la violenza. Essa esamina le religioni e vede che, a questo riguardo, non sono tutte uguali. La religione cristiana è contro la guerra e contro la violenza e non si propone di annientare il proprio avversario, perché non ha avversari. Il confronto tra le religioni e la guerra ha quindi anche un valore apologetico per il cristianesimo. È la prova che essa è la religione ‘dal volto umano’”. Questo Settimo Rapporto dell’Osservatorio, conclude – dà prova di aver colto uno degli snodi più drammatici dei nostri tempi. Il rapporto tra le religioni e il rapporto con la religione è senza dubbio occasione di forti preoccupazioni per il bene dell’umanità. Confido che questo Rapporto possa essere strumento per trasformare la preoccupazione in speranza”.
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