CHIESA – L’ideologia del gender, che “nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e dona”, prospetta “una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia”. A lanciare il grido d’allarme è il Papa, che tra le sfide alla famiglia passate in rassegna nel secondo capitolo dell’Amoris Laetitia cita anche l’eutanasia e il suicidio assistito, definite “gravi minacce per le famiglie in tutto il mondo”. C’è poi il dramma delle “famiglie schiacciate dalla miseria, penalizzate in tanti modi”, prive della casa, di un lavoro o minacciate anche dalla “decostruzione giuridica” della famiglia, che tenta di minare il primato della famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”, che “giova alla società”. Tra i “costumi inaccettabili”, Francesco menziona “la vergognosa violenza che a volte si usa nei confronti delle donne, i maltrattamenti familiari e varie forme di schiavitù che non costituiscono una dimostrazione di forza mascolina bensì un codardo degrado”. “La violenza verbale, fisica e sessuale che si esercita contro le donne in alcune coppie di sposi contraddice la natura stessa dell’unione coniugale”, denuncia il Papa, che cita la “grave mutilazione genitale della donna in alcune culture, ma anche la disuguaglianza dell’accesso ai posti di lavoro dignitosi e ai luoghi in cui si prendono le decisioni”. Da stigmatizzare, inoltre la pratica dell’“utero in affitto”, la “strumentalizzazione e mercificazione del corpo femminile nell’attuale cultura mediatica” ma anche la posizione di “chi ritiene che molti problemi attuali si sono verificati a partire all’emancipazione della donna”. “Questo argomento non è valido, è una falsità, non è vero”, tuona Francesco: “È una forma di maschilismo”. Sulle questioni bioetiche e morali, l’indicazione di Francesco, “siamo chiamati a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle”.