“Un inaspettato regalo”: così la fondatrice di Nuovi Orizzonti, Chiara Amirante, descrive la lettera autografa che Papa Francesco le ha inviato in occasione dell’approvazione definitiva da parte del Pontificio Consiglio per i Laici degli Statuti del movimento, il cui decreto – datato 8 dicembre 2015, Solennità dell’Immacolata Concezione – è stato consegnato lo scorso 4 febbraio 2016.
Nella missiva – che la Amirante ha voluto condividere integralmente con tutti i membri del movimento – Francesco scrive: “Mi rallegro per l’approvazione degli Statuti dell’Associazione Nuovi Orizzonti e chiedo al Signore Risorto di aiutarvi a trasformare i buoni propositi in concrete opere di carità e di saper vigilare sempre contro i virus mortali – come lei li ha definiti – dell’accomodamento e della tiepidezza, per portare frutti più abbondanti e per permettere alla luce della Risurrezione di Cristo di illuminare il mondo”.
Il Papa affida quindi tutti i membri alla Beata Vergine Maria a cui chiede di custodirli “sotto il Suo manto materno!”. All’interno della busta, ha inserito anche due immagini di Santa Teresina e di San Giuseppe con due preghiere.
La lettera del Santo Padre giunge in risposta a quella che la stessa Amirante gli aveva indirizzato il lunedì della Settimana Santa, 21 marzo, per ringraziarlo dell’approvazione degli Statuti. “Sempre e solo grazie, infinitamente grazie!!!”, scriveva la fondatrice, “grazie per questi tre anni di luce e di grazia che ci ha regalato. Grazie per il suo richiamarci con tanta forza ed efficacia alla misericordia, alla gioia, alla radicalità evangelica. Grazie per l’Amore che sempre ci fa arrivare. Grazie per ciò che Lei è!”.
“L’approvazione definitiva degli Statuti – aggiungeva Amirante – è stata per tutti noi un grande dono del Cielo anche perché, con nostra grande sorpresa, sono state accolte le modifiche di cui le avevo accennato nella mia precedente lettera che non sembravano essere possibili ma che per noi sono davvero importanti per restare fedeli alla chiamata ricevuta e vigilare sempre dai ‘virus mortali’ dell’accomodamento e della tiepidezza”.
“Cantiamo il Magnificat con il cuore ricolmo di commozione e di gratitudine per l’Opera che Dio ha suscitato negli ‘inferi’ del popolo della notte e per i tantissimi miracoli che ci ha donato di contemplare in questi anni”, ha scritto Chiara Amirante. “Questo nuovo sigillo di santa Madre Chiesa oltre ad essere un grande regalo per tutti noi ci fa sentire ancora di più la responsabilità di inabissarci nella profondità degli inferi di tanti fratelli per portare la Gioia di Cristo Risorto, vivere con radicalità la nostra vocazione di ‘Piccoli della Gioia’perché questo carisma che lo Spirito Santo ha suscitato possa portare frutti sempre più abbandonati e il Fuoco del Suo Amore possa illuminare e riscaldare le notti di molti”.
[S.C.]