Un anno dopo il terremoto in Nepal che ha provocato oltre 9mila morti e danneggiato le abitazioni di 8 milioni di nepalesi, una delegazione di Caritas Internationalis si riunisce nel Paese asiatico per dare un segno di speranza e solidarietà. L’organismo caritativo, negli ultimi 12 mesi, ha aiutato oltre 1 milione di persone, ma resta tanto da fare, mentre la ricostruzione stenta a partire come segnalato anche da un Rapporto di Caritas italiana. Radio Vaticana ha raggiunto telefonicamente in Nepal il presidente di Caritas Internationalis, il cardinale Luis Antonio Tagle, che spiega: “Questa riunione della Caritas Internationalis è una manifestazione della solidarietà ai vari membri e organizzazioni della Caritas che sono rappresentati qui. Si scalda il cuore a vedere tante persone da ogni parte del mondo che sono venute qui per manifestare la loro solidarietà e dare speranza. Dall’aeroporto a qui ho visto tanti segni della sofferenza, però ho visto anche gente che collabora in questa riunione, che dà tanta gioia e tanta speranza. Questa è la Caritas, il cuore della Chiesa”. Caritas Internationalis e le altre Caritas, afferma Tagle, stanno promuovendo nel Paese “un movimento di solidarietà basato solo sull’amore: non c’è motivo altro che l’amore. E questi atti d’amore senza autoreferenzialità danno speranza all’umanità, specialmente a coloro che soffrono. E la speranza viene dall’incontro umano, viene dall’amore sincero. E crediamo che questa riunione darà un impulso di speranza, non solo al popolo nepalese ma a tutto il mondo”.
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