ECUADOR – “Servono in questo momento soprattutto viveri non deperibili e materassi. La ricostruzione verrà dopo”. La testimonianza, diffusa da Caritas Ecuador, arriva da Alfredo de la Fuente, della pastorale sociale della provincia del Manabí, a dieci giorni dal terremoto che ha colpito la zona nord-occidentale del Paese. In un comunicato diffuso ieri Caritas Ecuador ha fatto il punto della situazione: 655 vittime, 48 dispersi, 17.638 feriti, 113 persone trovate in vita sotto le macerie, 29.057 persone accolte negli alberghi, 1.125 edifici distrutti, 829 edifici seriamente lesionati, 281 scuole danneggiate. Le scosse di assestamento sono state 788, di cui 6 particolarmente forti.
Caritas Ecuador, che tiene i contatti con le istituzioni e le realtà attive nei soccorsi, è presente con i propri volontari a Jama, Pedernales, Manta e Portoviejo nella provincia di Manabí e a Muisne nella provincia di Esmeraldas. Oltre che nei soccorsi e nella ricostruzione, la Caritas è “impegnata nell’accompagnamento spirituale, psicologico e sociale della popolazione e nel rafforzamento delle capacità comunitarie”.
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