DIOCESI – Pubblichiamo l’intervento del Vescovo Carlo Bresciani (trascrizione del video) pronunciato durante la giornata di festa per i 50 anni di presenza in diocesi dei Cusillos di Cristianità.
Vescovo Bresciani: c’è un’immagine in questo periodo post-pasquale che ricorre spesso nelle liturgie, l’immagine cioè della città santa, la nuova Gerusalemme. Questa viene descritta come una città dalle 12 porte, fondata su 12 fondamenti (è chiara l’allusione agli apostoli): ogni porta però è costituita da una pietra preziosa, ognuna di un colore diverso. Questa città evidentemente è la Chiesa e queste porte e questi colori hanno tutti un valore se portano ad incontrare l’Agnello, se convergono verso l’unità. Questo non vuol dire assumere tutte lo stesso colore ma sentirsi parte di un’unica stessa identica avventura, quella del nostro incontro col Signore, anche se con strade e modi diversi. Noi siamo tutti in cammino verso la nuova Gerusalemme, verso la santità, verso la Luce: la Luce stessa, bianca, sappiamo infatti che è composta da tutti i colori.
Sempre 50 anni fa si concludeva il Concilio Vaticano II con il quale si apriva un nuovo cammino della Chiesa. Io sono convinto che tutti i movimenti siano espressione concreta della vitalità della Chiesa, dello Spirito che trova sempre forme nuove e che spetta a noi assumerle. Se da una parte le porte aperte permettono l’ingresso e un cammino verso il fulcro che è l’Agnello, sempre le stesse porte aperte indicano anche “uscita” in 12 direzioni diverse…Questo è importante perché quando il Signore ci chiama, assieme alla Sua chiamata c’è sempre una missione, il “Vieni, seguimi e andate”…il verbo ‘andare’ rimanda all’immagine delle “acque” che scendono e rendono feconde le sponde: i doni del Signore, infatti, non devono essere solo custoditi dentro di noi ma portati nel mondo. Abbiamo un compito sia in entrata sia in uscita, un compito che non finisce mai: è la dinamica cristiana verso l’unità attraverso la diffusione nel mondo proprio di questa unità.
Quello che vi auguro è che vi aiutiate gli uni con gli altri a camminare verso l’Unità che non vuol dire l’Uniformità: un’unità fatta anche di diversità, come la Trinità stessa. Il vostro movimento ha 50 anni di storia alle spalle: sono tanti e sono importanti. Fate in modo che la vostra fecondità sia rivolta ai giovani, per far sì che anche loro possano avere un’esperienza di incontro con Cristo. Questa è la sfida di tutta la Chiesa di questi tempi: ogni piccolo granello può essere un seme importante.