VENEZUELA – Definiscono “gravissima” la situazione del Paese. Chiedono al popolo di non cedere alle opposte tentazioni della lotta violenta e della rassegnazione. Ai politici di mettere da parte gli interessi particolari e pensare al bene della popolazione. I vescovi venezuelani intervengono ancora una volta sulla situazione sociale, economica e politica del Paese, attraverso un articolato documento della Presidenza della Conferenza episcopale (Cev) diffuso ieri: “Facciamo nostre le angustie del nostro popolo, del quale siamo servitori. Mai come ora noi venezuelani abbiamo sofferto l’estrema carenza di generi alimentari e farmaci di prima necessità, assieme ad altri mali come l’inasprirsi della delinquenza assassina e disumana, il razionamento della luce e dell’acqua e la profonda corruzione a tutti i livelli di Governo. L’ideologizzazione e il pragmatismo che manipola le persone rendono ancora più grave la situazione”. Il crollo del prezzo del petrolio ha causato una crisi economica di proporzioni mai viste e la vittoria dell’opposizione alle elezioni Parlamentari ha causato l’immobilismo, a causa dei veti reciproci tra il presidente Maduro e la nuova maggioranza parlamentare. Maduro ha deciso nei giorni scorsi di ridurre a due soli giorni la settimana lavorativa per risparmiare energia e ogni giorno la luce viene tolta per quattro ore. Da qui l’appello dei vescovi, che confermano la vicinanza della Chiesa e l’aiuto concreto e solidale a quanti sono nella sofferenza e nella povertà.
Proseguono i vescovi: “Vogliamo mettere in guardia il popolo! Che non si lasci manipolare da chi offre di cambiare la situazione attraverso la violenza sociale. Però neppure da chi esorta alla rassegnazione e a sopportare le ingiustizie in silenzio”. Non si deve dunque cadere “nella paura che paralizza e nella disperazione, come se non ci fosse un futuro”. Il documento riserva, però, le parole più dure al potere politico, invitato ad “ascoltare con rispetto la voce del popolo”. Perciò tanto i leader vicini a Maduro che la maggioranza parlamentare “debbono esprimere la loro seria preoccupazione per tutto il popolo senza lasciarsi distrarre da interessi di partito e particolari. Questa è l’ora di dimostrare che c’è una volontà di difendere il bene comune e i veri interessi di ciascun cittadino del Venezuela”.