Nel suo intervento conclusivo al Convegno delle Presidenze diocesane di Ac (650 responsabili in rappresentanza di 7mila associazioni diocesane e parrocchiali con 300mila iscritti) il presidente nazionale Matteo Truffelli ha riepilogato gli elementi emersi nei cinque “mini convegni” (gruppi di approfondimento guidati da esperti su scuola, lavoro, dialogo interculturale, dialogo intergenerazionale e ambito socio-politico) e nel dibattito in plenaria a partire da un passo della Evangelii gaudium (n. 237). “È per questo che esiste l’Ac – ha detto Truffelli –, per contribuire, da laici associati, a fare in modo che ‘il Vangelo sia annunciato a tutti, possa fecondare e risanare tutte le dimensioni dell’uomo, possa unire tutti gli uomini nella mensa del Regno’”. “Vogliamo coltivare quella che Francesco chiama la ‘mistica’ di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità”. Truffelli descrive l’Ac come una “grande impastatrice, capace di far lievitare il tutto nel quale siamo immersi”, la vita “del mondo, delle persone, della società”, e “dentro di essa, e per essa, far lievitare la Chiesa”. E ancora: “Siamo una parte, ci siamo detti, ma non un frammento isolato: una parte che vive per il tutto, e che dentro il tutto vuole concorrere a tenere insieme le tante parti per costruire assieme a loro qualcosa di importante”.
Matteo Truffelli sottolinea la necessità, a ogni livello, di “costruire alleanze”. Vari gli esempi portati in questa direzione: l’“alleanza tra le generazioni, con adulti capaci di farsi carico del futuro delle giovani generazioni e giovani capaci di assumersi le proprie responsabilità nel presente”. Ecco perché “è ancora e sempre importante”, per il presidente Ac, “insistere sul valore dell’unitarietà dell’associazione”. L’ “alleanza nel lavoro” (l’Ac ha fra l’altro festeggiato gli 80 anni del suo Movimento lavoratori, il Mlac); l’“alleanza tra scuola e famiglie, tra scuola e agenzie educative”. “Pensiamo solo al contributo che, come associazione, possiamo dare, e che soprattutto attraverso il Movimento studenti, Msac, portiamo direttamente nelle aule affinché il mondo della scuola impari ad avere il coraggio di scommettere sui talenti dei ragazzi e a valorizzare l’autentica cura educativa”. L’ “alleanza tra chi arriva nel nostro Paese per fuggire alla fame, alla morte e alla persecuzione” e “chi deve lottare con la paura, l’ignoranza, l’indifferenza”, “per aprirsi a un’autentica accoglienza”. Non da ultimo “l’alleanza tra laici e presbiteri, tra il gregge e i pastori, tra parrocchie, parroci e diocesi, tra movimenti e aggregazioni. Tutte alleanze che nascono – ha ricordato il presidente Ac – dal sapersi parte di un unico popolo, di un solo corpo”, “come Papa Francesco ci ripete con forza nell’Evangelii gaudium”.
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