“La Laudato si’ è un chiaro esempio di collegialità ecclesiale. È frutto di un lavoro partito e ispirato dalla riflessione delle Conferenze episcopali a livello mondiale, nutrito dal magistero papale e riconsegnato nelle mani dell’episcopato mondiale affidandogli nelle stesso tempo il compito della diffusione e attuazione”. È quanto afferma una nota del Ccee, che ieri dà conto di un seminario svoltosi ieri presso l’Augustinianum di Roma sull’Enciclica Laudato si’ e gli accordi della Conferenza di Parigi sul clima (Cop21). Erano presenti i responsabili per la salvaguardia del Creato delle Conferenze episcopali d’Europa insieme ad esperti giunti da diverse parti del continente. L’incontro, promosso dalla commissione Ccee Caritas in Veritate, guidata da mons. Giampaolo Crepaldi, che ha introdotto ai lavori, è stato aperto dal cardinale Péter Erdő, Presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Sono quindi intervenuti nella prima parte dei lavori il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace con una relazione su “Le sfide pastorali dell’enciclica Laudato si’” e Volodymyr Sheremeta, direttore dell’Ufficio per le questioni ambientali della Chiesa greco-cattolica ucraina. Nel testo Ccee si legge ancora: “La Laudato si’ non è un’enciclica sul clima, né tanto meno sull’ambiente: è un’enciclica sociale, sull’ecologia integrale; è un’espressione genuina della fede che fa parte dell’intero corpus della dottrina sociale della Chiesa”.
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