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Cile: pescatori in difficoltà per la moria di pesci

Dall’inizio del 2016, si è registrata nella zona centromeridionale del Cile una proliferazione anomala di micro-alghe nella regione di Los Lagos, che ha portato prima alla morte per asfissia di 40mila tonnellate di salmone, ovvero circa il 12 per cento della produzione annuale del Paese. La “marea rossa”, così viene chiamata, ha nelle ultime settimane provocato ancora una moria di sardine e di frutti di mare, coinvolgendo soprattutto la regione di Los Lagos, nelle zone di Puerto Montt e dell’isola di Chiloé, e la regione dell’Araucania.
Una catastrofe ecologica, che diventa anche catastrofe economica per i pescatori, che si vedono privati della loro fonte di sostentamento.
Nella giornata di ieri l’arcivescovo di Puerto Montt, mons. Cristián Caro, ha incontrato i pescatori che stavano manifestando, indirizzando loro parole di appoggio e speranza. Ha affermato di comprendere le difficoltà del Governo ad aumentare l’indennizzo mensile. Si è però impegnato a insistere presso le autorità perché si rendano conto della situazione di queste persone.
Nei giorni scorsi i vescovi delle diocesi interessate dalla crisi ambientale e sociale (Puerto Montt, Ancud e Osorno) erano intervenuti con una nota nella quale si sottolineava “la preoccupazione e la solidarietà verso i nostri fratelli pescatori, raccoglitori di frutti di mare, con le loro famiglie e le loro comunità, di fronte all’immensa crisi ambientale e sociale che nella nostra regione sta provocando il fenomeno della marea rossa. Tale catastrofe colpisce fortemente non solo le famiglie dei pescatori, ma si estende a tutti i settori della nostra società, per le sue conseguenze economiche, lavorative e familiari”.
Nella nota i vescovi ribadiscono l’insufficienza dell’indennizzo stabilito dal Governo e proseguono: “La crisi ambientale e sociale che si sta sviluppando chiede una ricerca ampia sulle cause e soluzioni adeguate, attraverso un dialogo franco ed efficace tra autorità, dirigenti sociali, imprenditori del salmone, biologi marini. Favoriamo la formazione di tavoli di speranza, per trovare soluzioni integrali”. Infine, i vescovi confermano l’impegno delle diocesi per prestare aiuto alle popolazioni coinvolte.

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