“La comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità. Mi piace definire questo potere della comunicazione come “prossimità”. […] In un mondo diviso, frammentato, polarizzato, comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità”. Così papa Francesco nel suo messaggio per la cinquantesima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si svolgerà domenica 8 maggio. Per “accompagnare” il messaggio l’editrice La Scuola ha edito il volume “Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo”. Lo scopo, si legge nel comunicato stampa della casa editrice, è quello di offrire un valido contributo alla costruzione di una cultura mediale e per questo motivo ecco qui un approfondimento a più voci che, partendo da sensibilità e competenze diverse, si avvale anche nella parte conclusiva, di schede utili ad agevolare l’impegno pastorale. Così Gabriella Caramore (La parola tra verità e giustizia) legge il Messaggio nella consapevolezza che “di tutti è la parola” e “la possibilità di farne un uso amorevole o ostile”; Adriano Fabris (Che cosa significa comunicare la misericordia?) si sofferma sulla “comunicazione” che “getta ponti, crea uno spazio comune, sostiene la qualità dei rapporti”, ponendo le basi “grazie a cui le relazioni possono fiorire”; Chiara Giaccardi insiste sul dato che la comunicazione nata dalla misericordia è “personalizzante”, è –insomma- integrità dentro la quale “le parole non sono mai strumentali”; Pier Cesare Rivoltella, infine, aiuta a raccordare, specialmente rispetto ai media digitali, educazione, responsabilità, formazione, sino ad indicare il traguardo di un “impegno per l’altro senza distinzioni”. “Questa misericordia, più forte perfino dell’ultimo spreco, interpella la qualità della comunicazione di ciascuno”, scrive nella sua densa introduzione don Ivan Maffeis. Che oggi ha espresso un invito “Domenica sia l’occasione per ringraziare tutti coloro che – sul fronte della comunicazione – s’impegnano per contribuire ad assicurare dignità culturale alle comunità”.
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