“Rigore” ed “equità” nel sostegno all’editoria, ripristinando anche la dotazione “dell’ex fondo”, “da considerare come contributo al pluralismo”, ma anche stop al piano delle poste “di consegna a giorni alterni”. Sono alcune delle priorità evidenziate dalla Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) nella lettera, a firma del presidente Francesco Zanotti, scritta ieri alla 1ª Commissione affari costituzionali del Senato, a seguito dell’audizione avuta il 5 maggio scorso. “Il recapito postale, già oggi, viene realizzato ampiamente a singhiozzo – lamenta Zanotti –, come dimostrano le continue rimostranze che ci giungono da tutta Italia. Non osiamo pensare cosa potrà accadere e cosa ci dovremo attendere se il recapito dovesse diventare per legge a giorni alterni, o meglio dicasi ‘a scacchiera’ con 5 soli giorni su 14. Pare facile ipotizzare la morte quasi certa dei giornali quotidiani e settimanali, spediti via posta, che basano il loro rapporto con gli abbonati sulla puntualità del recapito domiciliare”. Il presidente della Fisc osserva che “non si può ragionare solo in termini di redditività di un singolo servizio”, dal momento che “il bene (prodotto) informazione non è considerabile, lo ripetiamo, un bene come un altro”. Tra le richieste della Fisc, infine, la possibilità di avere la pubblicità istituzionale sui propri giornali, poiché “svolgono una funzione informativa identica” a quella dei quotidiani “e spesso di maggiore diffusione territoriale”. Pertanto, chiede la Federazione, “sarebbe opportuno prevedere per legge la loro equiparazione ai quotidiani per quanto concerne la pubblicità istituzionale, sia per ciò che attiene l’edizione cartacea sia per la versione on line. Anche questa può risultare una forma di sostegno al pluralismo”.
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